Lo scorso ottobre, il famoso marchio italiano di pasta Barilla ha pubblicato la sua guida alla cottura passiva della pasta. Questa tecnologia, lungi dall’essere nuova, mira a cuocere alimenti specifici risparmiando energia. Una soluzione gradita in un periodo di inflazione.
È difficile non vedere aumentare i prezzi dei generi alimentari o le bollette energetiche negli ultimi mesi. di fronte a inflazione I prezzi del cibo e i costi dell’energia si diffondono, ma ci sono semplici soluzioni quotidiane che tutti possono fare a casa per risparmiare denaro. Uno di questi è legato alla cottura del cibo in acqua bollente, ad es la verduraE riso ma soprattutto maccheroniÈ uno degli alimenti più consumati al mondo. Chiamata cucina passiva, è stata inventata nel XIX secolo ed è stata anche oggetto diGuida Rilasciato lo scorso ottobre dal famoso marchio Barilla.
Spegnere le piastre calde dopo due minuti di ebollizione
Concretamente, questa tecnica consiste nella bollituraAcqua E il fornello si spegne due minuti dopo aver messo le tagliatelle nella padella. Quindi basta coprire il cibo con un coperchio e attendere approssimativamente il tempo di cottura base indicato. Così, il coperchio permette di trattenere il calore e cuocere così la pasta senza lasciare aperto il fornello. Il tempo di cottura varia a seconda del tipo di pasta.
Così il brand propone una tabella per vedere quale tempo di cottura negativo corrisponde a ogni tipo di pasta. Ad esempio, per gli spaghetti, il tempo di cottura tradizionale (cottura attiva) è di 9 minuti. Con la cottura passiva sono 2 minuti in cottura attiva + 8 minuti in modalità passiva. Per una penne rigata sarebbero 2 + 10 minuti rispetto agli 11 minuti di una normale grigliata. Tempi di cottura un po’ più lunghi del solito ma ne vale la pena.
Grande risparmio energetico
Infatti, per quanto banale possa sembrare e non possa riguardare tutti i cibi, la cottura passiva può ridurre le emissioni di anidride carbonica fino all’80% rispetto al metodo tradizionale, secondo uno studio del brand italiano. Quando sappiamo che nel mondo vengono prodotte quasi 16 milioni di tonnellate di pasta, e quindi ogni giorno vengono servite 400 milioni di porzioni di pasta, la cottura passiva può trasformarsi in una vera e propria strategia per ridurre la nostra impronta di carbonio, oltre che per risparmiare sulla nostra energia fatture.
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