La parola equinozio deriva dal latino æquinoctium: l’intersezione dei termini æekus (uguale) e nox (notte). Come suggerisce il nome, determina il momento in cui il giorno è uguale alla lunghezza della notte. Questo è un fenomeno relativamente raro perché si verifica solo due volte l’anno, a marzo ea settembre.
Un fenomeno associato al sole, alla terra e al suo asse inclinato
La terra ruota su se stessa e attorno al sole con un’inclinazione di circa 23,5 gradi. A seconda della sua posizione nella sua orbita, produce radiazioni diverse ovunque sul pianeta. Così, tra marzo e settembre, le giornate sono lunghe e calde nell’emisfero settentrionale e fredde e brevi nell’emisfero meridionale perché la parte settentrionale dell’asse di rotazione terrestre è rivolta verso il sole. Ma accade il contrario tra i mesi di settembre e marzo perché la rotazione della parte meridionale della Terra è diretta verso il sole.
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Due volte all’anno, l’equinozio mette tutti d’accordo
Pertanto, è l’inclinazione della Terra rispetto al Sole che dobbiamo alla varietà delle stagioni nelle diverse regioni del pianeta. Ma gli equinozi corrispondono agli unici due giorni dell’anno in cui i due emisferi sono equidistanti rispetto al sole! In queste due date il Sole incrocia l’equatore terrestre: sorge quasi esattamente ad est e tramonta, 12 ore dopo, quasi esattamente ad ovest. E tutti hanno la stessa durata del sole. Di conseguenza, gli equinozi sono scanditi dai periodi della primavera (a marzo) e dell’autunno (a settembre). Ma per quanto riguarda le altre stagioni?
Solstizio d’inverno ed equinozio: qual è la differenza?
E qual è il colpo di stato in tutto questo? Corrispondono invece a giorni in cui la disparità tra la durata del giorno e la durata della notte è maggiore. Si verificano a giugno e dicembre e segnano l’inizio dell’estate e dell’inverno.
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