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Cosa ne pensano gli eroi d’Italia?

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Firenze, capoluogo della Toscana, partner della vicina Emilia-Romagna (Bologna) Questa grande partenza senza precedenti. Nonostante la sua ricca storia ciclistica, l’Italia non ha mai ospitato la partenza del Tour de France, “la corsa ciclistica più grande del mondo”.

L’ex corridore, Davide Cassani, ha parlato della corsa italiana per il 2024: “Con il boss dell’Emilia-Romagna, stiamo iniziando il Giro alla grande nel 2019. Dopo questo Tour, gli ho chiesto: ‘Cos’altro può noi facciamo? Possiamo organizzare una grande partenza per Giro di FranciaIl capo mi ha detto: “Ma è difficile!” David Cassagne gli disse: “Sì, è quasi impossibile. Difficilmente. Perché il Tour de France non ha mai lasciato l’Italia”. E aggiunge: “Abbiamo lavorato con l’Emilia-Romagna, con Firenze, per realizzare il nostro sogno. Perché per noi è un sogno”.

Il grande inizio del tour, un sogno per molti

Sogno, questa parola appare spesso nelle conversazioni quando chiediamo ai rappresentanti della “piccola regina” italiana. Per “il diablo” Claudio Chiappucci, “è una grande opportunità per noi ospitare un evento del genere. Abbiamo avuto grandi campioni italiani al Tour. Sarà davvero speciale”. Una vecchia maglietta a pois aggiunge un tono scherzoso: “Peccato che non corro più!”

per Dario NardellaSindaco di Firenze, “Già si sente il profumo della grande partenza del 2024. Un anno e mezzo è davvero poco prima di giungere a questo importante appuntamento per noi, che è anche un appuntamento per la storia del ciclismo, la storia del lo sport e la storia d’Italia”.

«È un onore, un piacere», aggiunge Moreno Argentine, campione del mondo nel 1986, specialista delle classiche, che ha vinto 13 tappe al Giro (contro le 2 della Grand Boucle). Ma Argentin è sembrato un po’ imbarazzato quando gli è stato chiesto di confrontare Giro e Tour. Non si tratterà di offendere un regolatore o un altro!

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Il Tour e il Giro, vecchi rivali

Va detto che, pur senza essere feroci rivali, i due maggiori giri nazionali del pianeta ciclismo sono comunque rivali. Renato Di Rocco, 75 anni, ex presidente della Federazione Ciclistica Italiana, ricorda: “Ho lavorato con Felix Levitan e Vincenzo Torriani, ex direttori del Tour de France e dell’Italia. E mi risulta che tra i due ci fosse un accordo non lasciare entrambiItalia Né dalla Francia.

“È positivo che ci sia stata una nomination per Firenze e l’Emilia-Romagna, visto che gli ultimi due Mondiali si sono svolti in Italia. Penso che tutti in Italia siano molto contenti dell’inizio del torneo”, spiega Renato Di Rocco. Giro di Francia. È straordinario”.

Entre le Tour, organizzato da ASO (di proprietà del Gruppo Amaury come testata giornalistica Il gruppo) e il Giro, organizzato da RCS (Proprietario di Daily Sport Gazzetta dello Sport), a volte si ha l’impressione che il secondo cerchi di presentare partenze più insolite del primo. Come quando ha dato il via alla sua 101a edizione di Gerusalemme nel 2018. Era la prima volta (e finora l’unica) che iniziava un grande tour fuori dall’Europa.

Il Giro iniziò a Nizza nel 98

Se ASO si concentra troppo sul successo Parte dell’edizione 2022 di Copenaghenil Danimarca Aveva già ospitato la grande partenza del Giro. Nel 2012 il gruppo è partito da Herning, città natale di Bjarne Riis. E la scorsa estate il Giro ha scelto di partire da Budapest! Il Giro che di fatto ha presentato “una grande partanza” dalla Francia. Era il 1998, a Nizza, che è senza dubbio la più francese delle città italiane.

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Il presidente dell’Unione Ciclistica Europea, Enrico Della Casa dell’Emilia-Romagna, la considera “una rivalità molto sana, visto che all’epoca c’erano Francesco Moser e Bernard Hinault. Tra Giro e Tour non c’è nessun problema. Parlano con l’un l’altro, si incontrano, si incontrano” .

Rimane la domanda su quale tour sia il più emozionante da guardare. La Grande Boucle ha la reputazione di essere una corsa più chiusa rispetto al Giro, quindi ci sarà più rock and roll da seguire. Gli specialisti hanno già voce in capitolo, altri lo faranno. Ma una cosa è certa, da allora nessun pilota francese ha vinto il Tour Bernard Hino nel 1985, e da allora al Giro Lorenzo Fignon Nel 1989, quando i nostri vicini italiani raddoppiarono contemporaneamente le vittorie finali in queste gare (Nibali, Pantani, Bugno, Basso, Scarponi, ecc.)

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