Silvio Berlusconi, ex poliedrico statista italiano, Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente del Milan per 31 anni (1986-2017), è morto lunedì 12 giugno all’età di 86 anni. George Weah, presidente della Liberia dal 2017 ed ex giocatore del Milan (1995-2000), ha raccontato un toccante aneddoto sulla persona con cui ha vinto il Pallone d’oro, l’unico vinto da un giocatore africano.
Ventinove è il numero totale di titoli che il Milan ha vinto durante il regno del suo ex presidente, Silvio Berlusconi. È quindi un onore ricevere una valanga di omaggi rossoneri al Cavaliere. Tra loro c’è George Weah, l’ex nazionale liberiano (61 presenze, 22 gol) sottratto al Paris Saint-Germain dall’imprenditore italiano nell’estate del 1995 per 6,9 milioni di euro. Per l’attuale capo di Stato africano, Berlusconi è stato più di un semplice presidente o primo ministro: è stato il suo mentore, o addirittura l’unico che ha immaginato il suo destino politico, quando aveva solo trent’anni.
Le folli previsioni di Berlusconi per Weah
“Sai chi ha sempre creduto in me? Silvio Berlusconi. Ha detto che sarei stato un grande presidente per il mio Paese. Ero così addolorato per la sua morte”.Comandante, in un’intervista con Gazzetta dello Sport. George Weah ricorda anche la figura paterna che lo sostenne al suo arrivo a La Baute, soprattutto dopo l’episodio della mancata punizione. “Per me lui era solo il presidente del Milan o il premier italiano. Ricordo quando sono arrivato al Milan dalla Francia, giocavo la Coppa Berlusconi e sbagliavo un rigore. Cominciarono a criticarmi, ma lui disse: puoi sbagliare un rigore, non importa George passerà alla storia con
MilanoE abbiamo vinto Il pallone d’oro »ha rivelato l’ex rossonero che ha vinto gli Scudetti con il fondatore di Mediaset (1996, 1997).
Intervista esclusiva a George Weah: “Io, il Milan, Berlusconi e la telefonata che ho fatto a Maldini” https://t.co/07vxaYS5uT
– Gazzetta dello Sport (Gazzetta_it) 18 giugno 2023
Silvio Berlusconi è stato ricoverato all’inizio di aprile con leucemia cronica e polmonite, ed è stato dimesso dopo sei settimane, ma è stato nuovamente ricoverato il 9 giugno per controlli.
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