(Washington) I documenti del tribunale hanno mostrato che un giudice federale degli Stati Uniti ha respinto, martedì, la richiesta dell’ex presidente Donald Trump di impedire al Congresso di ottenere le sue dichiarazioni dei redditi.
La decisione del giudice della corte distrettuale di Washington Trevor McFadden – nominato da Donald Trump durante la sua presidenza – rappresenta una grave battuta d’arresto per Donald Trump, che ha lottato così duramente per non rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, nonostante la sua promessa della campagna del 2016.
Secondo l’ex presidente repubblicano, la richiesta di accesso della Camera dei rappresentanti a maggioranza democratica è di parte.
E per l’eletto democratico Richard Neill, presidente del comitato della Camera dei rappresentanti che desidera vedere il fascicolo fiscale di Donald Trump, la decisione del giudice “non è una sorpresa”.
“E’ chiaro che la legge è dalla parte della commissione”, ha detto.
Il Dipartimento di Giustizia ad agosto ha ordinato al Tesoro degli Stati Uniti di fornire al Comitato della Camera i documenti fiscali miliardari di sei anni che Donald Trump si è rifiutato di rilasciare.
I presidenti degli Stati Uniti non sono tenuti per legge a rivelare i dettagli delle loro finanze personali, ma tutti coloro che hanno tenuto la Casa Bianca da Richard Nixon negli anni ’70 lo hanno fatto. Altro che il signor Trump.
La commissione parlamentare ha il diritto di pubblicare le dichiarazioni dei redditi, ma la sentenza del giudice Trevor McFadden contiene anche una nota cautelativa.
Il giudice ha sottolineato che “può non essere giusto o consigliabile pubblicare le dichiarazioni dei redditi, ma è diritto del presidente (del comitato) farlo”.
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