Tutti i virus a RNA, come SARS-CoV-2, immagazzinano le loro informazioni genetiche in un singolo filamento di RNA, una catena di 4 basi adenosina (A), citosina (C) e guanina (G). ) e uracile (U) . Il virus dirotta il meccanismo della cellula infetta per copiare questo RNA, replicarsi e infettare altre cellule, oltre a produrre le proteine necessarie per la sua funzione. Sebbene sia più semplice di quello delle cellule eucariotiche o anche dei batteri, il genoma dei virus a RNA si ripiega su se stesso ed è organizzato nello spazio per offrire una grande diversità di forme strutturali. Tra queste disposizioni, le cosiddette strutture guanine quaternarie, caratterizzate dall’impilamento successivo di fogli di quattro guanine, sono state recentemente oggetto di numerosi studi perché sembrano svolgere un ruolo molto importante nella regolazione della replicazione virale.
Scienziati del Laboratorio ITODYS (CNRS/Università Città di Parigi) e del Laboratorio di Fisica e Chimica Teorica (CNRS/Università della Lorena), in collaborazione con un team italiano, hanno recentemente rivelato la speciale struttura del composto della guanina quaternaria situato nella regione conosciuta come RG2 del genoma SARS-CoV-2. Per fare ciò, hanno combinato tecniche spettroscopiche come il dicroismo circolare con simulazioni molecolari. Pertanto, hanno potuto dimostrare che questa regione è costituita da un nucleo rigido, corrispondente a pile di guanina, circondato da anelli altamente flessibili. Ma soprattutto hanno dimostrato che è possibile congelare questa complessa struttura facendola interagire con gli appositi ligandi. Questa strategia impedirebbe l’apertura di questa regione di RNA necessaria per la replicazione. Quest’ultimo aspetto è cruciale perché la regione RG2 contiene le informazioni necessarie per la produzione della proteina virale core (Nsp10) coinvolta nella maturazione del virus e nella diffusione dell’infezione. Il blocco della regione RG2 in questa struttura quaternaria della guanina impedirebbe la sintesi di questa proteina e quindi potrebbe essere utilizzato come strategia antivirale.
Queste sono le opere che compaiono sulla copertina della rivista Scienze chimiche, consente di prendere in considerazione nuovi metodi terapeutici mirati ai virus a RNA, che sono tra gli agenti infettivi più pericolosi per la salute pubblica. Fa parte del progetto nazionale GAVO volto allo sviluppo di antivirus innovativi e ha beneficiato dell’ampio utilizzo di risorse informatiche nazionali e locali, in particolare attraverso l’accesso alle estese risorse nazionali di apparecchiature informatiche GENCI.
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