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“Con questo monumento è per far entrare nella storia le famiglie degli immigrati italiani”

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La storia della Francia è anche quella della sua immigrazione. A Nogent-sur-Marne verrà eretto un monumento in omaggio agli immigrati italiani. È il
Circolo Leonardo da Vinci, sostenuto dal comune del comune di Val-de-Marne e dalla console generale d’Italia a Parigi, Irène Castagnoli, che è su iniziativa del progetto. Jean-Raphael Sessa, fondatore e presidente dell’associazione, spiega questo progetto a 20 minuti.

Come è nata l’idea di questo monumento tributo?

Non esiste un monumento di tributo destinato agli immigrati italiani in Francia e questa è un’occasione per far passare queste famiglie alla storia. È importante che le generazioni future ricordino da dove vengono. Siamo fortunati ad avere l’artista Luigi Molinari che realizza il monumento su base volontaria. Lui stesso fa parte della terza generazione di immigrati italiani.

Come sarà il monumento?

È composto da una colonna sormontata da una scultura di uomo vitruviano e circondato da quattro alberi della vita. Il riferimento a Leonardo da Vinci è stato fondamentale perché è stato il primo immigrato italiano realmente conosciuto in Francia. Per quanto riguarda gli alberi, è la scelta dell’artista. Ritiene che la spianata rappresenti la Francia. Costruendo una nuova vita nella terra che li ospita, gli immigrati italiani hanno preso nuove radici. Sulle foglie degli alberi scriveremo i nomi delle famiglie immigrate italiane che lo desiderano.

Perché il monumento è installato a Nogent-sur-Marne?

All’inizio puntavamo a Place d’Italie a Parigi, ma è stato complicato. Poi, un giorno, ho incontrato il sindaco di Nogent-sur-Marne e mi ha detto che voleva ospitare il progetto nella sua città. Ci ha offerto un posto, situato all’incrocio tra rue Jacques-Kablé e boulevard Albert-1er, che sarà completamente rifatto per costruire il nostro monumento. Va detto che Nogent-sur-Marne ha una storia fortemente legata all’Italia. Un quarto della città è di origine italiana. Quando si è dovuto rifare il viadotto, molti lavoratori sono arrivati ​​dall’Italia e le famiglie sono rimaste.

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Visual 3D del progetto, visto dall'alto
Visuale 3D del progetto, visto dall’alto – © Philippe Condé

Quando dovrebbe vedere la luce questo progetto?

Siamo ancora in attesa della risposta del sindaco in merito alla data in cui poseremo la prima pietra. Per quanto riguarda i lavori, inizieranno non appena avremo raccolto l’80% della somma necessaria per realizzare il progetto. Per il momento siamo quasi un terzo del budget, abbiamo raccolto quasi 160.000 euro. Non stiamo chiedendo un sussidio, sono i figli degli immigrati che offrono questo monumento in omaggio. Per fare questo, a collezione nazionale è aperto sul nostro sito per consentire ai discendenti di italiani di dare il proprio contributo.

La diaspora italiana è ancora così importante in Francia?

Oggi, dal 7 all’8% della popolazione francese è di origine italiana. Queste cifre possono far discutere, ma è certo che c’è un forte ancoraggio dell’immigrazione italiana. Si dice che il nome più diffuso in Francia sia Martin ma è bene sapere che, quando emigrarono, i tanti italiani che portavano il nome Martini lo francesizzarono e lo trasformarono in Martin. Ci sono ancora italiani che vengono in Francia ma non è più la stessa immigrazione, sono soprattutto gli studenti che viaggiano nell’ambito di un Erasmus.

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