In una rubrica pubblicata giovedì 21 aprile sul quotidiano Il mondo (articolo riservato agli abbonati), i capi di governo tedesco, spagnolo e portoghese hanno chiesto la scelta del “candidato democratico” contro gli attacchi alla libertà e alla democrazia. Un implicito appello al voto Emmanuel Macron e la prova che le elezioni presidenziali sono seguite da vicino da altri paesi europei. Indirizzare Italia, Germania e Russia per vedere come vengono percepite le elezioni presidenziali.
In Italia, posizioni divergenti nel governo
Ultimamente Italia e Francia si sono avvicinate ma, sullo spettro politico, le posizioni sono divergenti. In Italia il governo è composto praticamente da tutti i partiti dall’estrema destra all’antisistema passando per il Pd. Il capo di quest’ultimo Enrico Letta avverte perché ci crede “Se vince Le Pen, per Putin sarà una vittoria molto più grande della conquista dell’Ucraina e di un terremoto politico in Europa”. Tra i sostenitori del presidente Macron, l’ex capo del governo Matteo Renzi ma anche Silvio Berlusconi. Non si schiera invece Giuseppe Conte alla guida dell’antisistema del Movimento 5 Stelle, di cui una frangia ha appoggiato i gilet gialli. A differenza di Matteo Salvini che sostiene la sua amica Marine Le Pen, i loro partiti siedono insieme a Bruxelles.
Da parte sua, Mario Draghi non ha partecipato al forum pubblicato in Il mondo. Ma è firmato da leader tutti affiliati allo stesso Partito dei Socialisti Europei (PES). È un’iniziativa dei partiti politici, ci viene detto in Italia. Per una volta Mario Draghi non ha un partito e lo abbiamo capito bene, guida anche un governo eterogeneo. Ma nonostante ciò, alcuni commentatori fanno notare che Mario Draghi sta cercando di far sentire l’Italia sulla scena europea e mondiale. Se Mario Draghi saluta l’attivismo europeo di Emmanuel Macron, che lui apprezza molto, anche lui vuole giocarsi questa carta. Una possibile vittoria di misura per Emmanuel Macron potrebbe dare maggiore spazio politico all’Italia di Draghi.
In Germania, paura dell’estrema destra
Come cinque anni fa, la presenza di Marine Le Pen al secondo turno sta destando estrema preoccupazione dall’altra parte del Reno. Si rafforza tanto più che negli ultimi giorni di questa campagna il candidato del Raduno Nazionale ha attaccato molto la Germania. “Se vincesse, la Francia diventerebbe un altro Paese. E l’Europa un altro continente”possiamo leggere? Der Spiegel. Il settimanale dettaglia il suo programma che riassume come segue: “È un ritorno volontario a un passato che molti pensavano fosse finito”. Lei vuole, come dice, “rompere il presunto dominio della Germania. Fare prevalere il diritto nazionale sul diritto europeo. Rinegoziare l’area Schengen”. è “il cancro del nazionalismo” di cui Marine Le Pen è la polena, giudica il quotidiano economico Handelsblatt. “La Francia sarà presto senza una bandiera europea?”chiedi a Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ). Il quotidiano di Francoforte di cui parla “L’incubo di Le Pen” il cui avvertimento Berlino farebbe bene a prendere sul serio e prepararsi per come sono noti i suoi piani. Sono gli stessi di Vladimir Putin, sostiene il quotidiano, e mirerebbero a distruggere l’Unione europea dall’interno.
La Germania trasmette mercoledì sera in diretta e in traduzione simultanea su un canale pubblico il dibattito tra i due turni tra i due candidati. Questo duello non ha rassicurato i commentatori. “Non c’era un vincitore chiaro”secondo Handelsblatt. Il quotidiano aziendale si chiede se “il favorito Emmanuel Macron è riuscito a convincere abbastanza giovani ed elettori di Jean-Luc Mélenchon”. Il giornale spiega loro “tentazione di votare Marine Le Pen per frustrazione”. Il settimanale Der Spiegel sega “un candidato sereno di fronte a un presidente offensivo”. E spiegagli il punto. Si può leggere nel titolo:Vantaggio Macron”.
In Russia, Marine Le Pen è vista come una candidata d’oro
I media russi sono concentrati sulla guerra in Ucraina e sulle sue conseguenze, ma le elezioni francesi hanno ancora un posto nei notiziari dei canali federali russi. Soprattutto perché i due candidati hanno regolarmente espresso le loro posizioni nei confronti della Russia. Guardando i giornali russi, non c’è dubbio che Marine Le Pen sia preferita a Emmanuel Macron a Mosca. Il candidato Macron è descritto come un presidente impopolare e aggressivo, incapace di rispettare le regole del dibattito di mercoledì sera. Quanto alla candidata del Raduno Nazionale, viene descritta, al contrario, come popolare e soprattutto come la più vicina alle posizioni del Cremlino. Il suo riconoscimento dell’annessione della Crimea, la sua opposizione alle sanzioni contro il gas e il petrolio russi la rendono una candidata d’oro per Mosca. Anche se le sue ultime osservazioni, criticando la guerra in Ucraina e dicendosi favorevole alle sanzioni contro la Russia, non sono mancate di essere notate dai giornalisti.
Le elezioni presidenziali francesi sono importanti per i russi perché il presidente russo sembra ancora lontano dall’aver concluso la sua operazione militare in Ucraina. Isolato dagli europei, Vladimir Putin saprebbe senza dubbio sfruttare l’apparenza di un leader europeo pronto a condividere a proprio vantaggio la sua visione del mondo. O almeno, pronto a mettere in prospettiva le sue azioni. La posta in gioco è tanto più importante da quando il Cremlino è stato privato dei suoi media influenti nel nostro paese.
“Evangelista di zombi. Pensatore. Creatore avido. Fanatico di Internet pluripremiato. Fanatico del web incurabile”.