La storia della repubblica ha conosciuto (e conosce ancora) i Girondini, i Giacobini. Ecco i Rhinelanders (dal nome del Reno, che dall’Olanda scorre nell’Italia settentrionale, dalla Germania all’Austria passando per la Svizzera, senza dimenticare il Liechtenstein). Il popolo della Renania o lo spirito del consenso!
Emmanuel Macron ha sottolineato la scorsa settimana nel suo discorso ai francesi che è comune in Germania o in Italia vedere le forze politiche dell’opposizione raggiungere accordi di governo, su progetti di legge specifici o su un mandato completo. Il ministro degli Esteri federale tedesco, Annalina Barbock, patrona dei Verdi, non convive con un cancelliere dell’SPD ei liberali (che crimine per un francese di sinistra) del FDP? Non è possibile in Francia?
La Francia dimostrerà nelle prossime settimane di non essere né la Germania né l’Italia?
Emmanuel Macron e la sua maggioranza di minoranza hanno al momento 245 deputati fedeli (beh, la candidata scelta dal gruppo Ennahda per l’Assemblea nazionale, Madame Yael Brown Bivé, non era la favorita dell’Eliseo). Occorrono 289 deputati per raggiungere la maggioranza assoluta. Ci saranno allora dal 5 luglio, o entro pochi mesi, 44 deputati a dare la maggioranza parlamentare al Capo dello Stato?
Riuscirà lo spirito renano, così noto agli alsaziani, a conquistare alcuni deputati, insieme a disaccordi e posizioni partigiane, per fornire alla Francia un governo capace di riformare la Francia? Dopo lo shock dei primi giorni del post-legislazione, Emmanuel Macron ed Elizabeth Bourne devono aver capito di avere l’opportunità di giocare nel tentativo di forgiare una coalizione di maggioranza con parlamentari consensuali. Forse non subito, ma l’esecutivo deve dire a se stesso che, visti gli impedimenti metodologici a cui Insomes e il Partito Repubblicano non mancheranno di opporsi, la credibilità dell’Assemblea sarà danneggiata e risveglierà più slancio.Un più ragionevole consenso dei parlamentari . L’interesse dei francesi soprattutto, no?
Fondamentalmente, con i deputati di Insoumis e dell’Assemblea nazionale che apparentemente non voteranno su progetti di legge importanti, questi due gruppi rappresentano solo 173 deputati nell’arca sanguinaria, due in meno del gruppo di Ennahda.
Probabilmente ci sono più vice di quanto pensiamo che potrebbero interpretare i renani!
Ad esempio, questo spirito renano può conquistare alcuni dei 51 deputati dell’Assemblea nazionale francese che non sono membri del Rinascimento, Nupes, RN o infine LR. Di questi 51 “indipendenti”, che non sono affiliati ad alcun partito, e sono per lo più di centrosinistra, centrodestra o regionale, ci saranno indipendenti che cercheranno di firmare un accordo di delega con il governo, dandogli la maggioranza assoluta manca in cambio degli specifici impegni di riforma che sono legati a out?
Anche tra comunisti, socialisti e ambientalisti, gli alleati riconosciuti ma autonomi dei nubiani, cercherebbero di avventurarsi in qualche forma di alleanza pragmatica? Stile tedesco, stile renano? Che i verdi francesi portino semi attraverso il Reno…
Questi 44 renani privi di amaretti si trasformeranno in una “proposta di opposizione” difesa da Bertrand Buncher, il rieletto deputato della Mosa che detiene la presidenza del gruppo Libertés et Territoires, composto esclusivamente da eletti dall’estero e dalla Corsica? , a un accordo vantaggioso per tutti su dozzine di spettacoli importanti?
“Un pragmatico anti-Macronite”, come definisce lo stesso Oliver Marlex a capo del gruppo LR, potrebbe arrivare a un accordo di dare e avere, per governare meglio, più velocemente e di più. Ieri, la stessa Marlex ha spiegato a LCP che sarebbe assurdo abbandonare il primo ministro in un discorso di ordine pubblico. Questo è davvero l’inizio della resilienza, certamente senza compromessi. La sfida per LR non è quella di essere una “stampella” ma di ritrovare serietà, un rispetto che anni di opposizione hanno offuscato.
Avremo un’anteprima del clima parlamentare, della caldaia in fiamme o dell’Assemblea del Reno, con una discussione sul conto del potere d’acquisto. Questa grande preoccupazione per i francesi per sei mesi aiuterà i deputati a concordare una grande legge sullo scudo o vedrà la rappresentanza nazionale vacillare e far precipitare la Francia in trincee ideologiche?
In quest’ultima ipotesi di blocco istituzionale, Emmanuel Macron potrà sempre portare i francesi a testimoniare e sciogliere un sodalizio impossibile. Starebbe meglio con l’Associazione renana.
Michele Taub
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