Anarchici, unionisti e comunisti irriducibili. Oltre ai movimenti neofascisti, le manifestazioni contro la sanità passano in Italia attirano anche un variegato universo di militanti di estrema sinistra. La stampa transalpina sta cercando di decifrare questo fenomeno.
“L’altra faccia della protesta”. È con questo titolo che La Repubblica introduce il suo articolo su un argomento finora poco trattato dalla stampa progressista italiana: la presenza di attivisti di estrema sinistra nelle manifestazioni contro il Green Pass.
Da alcune settimane questa versione italiana della tessera sanitaria è contestata da una parte della popolazione che, come in Francia, si riunisce ogni sabato in strada per chiederne l’abolizione. Un malcontento che è cresciuto di intensità quando il governo ha annunciato a metà settembre l’obbligo del Green Pass per andare al lavoro (misura entrata in vigore venerdì 15 ottobre).
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Così, sabato 9 ottobre, la sede del sindacato Cgil è stata occupata con la forza dai manifestanti, presumibilmente incoraggiati dagli attivisti del partito neofascista Forza Nuova. Ciò ha portato la stampa a concentrare la sua attenzione sugli attivisti di estrema destra ma, come dimostrano gli eventi di sabato 16 ottobre, anche gli attivisti del campo avversario sono stati all’origine degli incidenti.
“Competono con i fascisti”
È il caso in particolare di Milano, dove la sede del sindacato Cgil è stata nuovamente presa di mira (protetta questa volta dalla polizia), ma, in questa occasione, da attivisti anarchici.
“Tra i 100 manifestanti identificati sabato dalla polizia in
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Beniamino Morante