Venerdì, Russia e Cina hanno usato il loro potere di veto contro una risoluzione degli Stati Uniti che sottolineava la “necessità” di un cessate il fuoco “immediato” a Gaza, mentre l’ambasciatore russo ha denunciato il testo “ipocrita” che non chiede direttamente di mettere a tacere le armi.
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L’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield ha criticato aspramente la risoluzione elaborata dagli Stati Uniti, affermando: “Cina e Russia semplicemente non vogliono votare a favore di un progetto elaborato dagli Stati Uniti, perché preferirebbero vederci fallire piuttosto che vedere il consiglio avere successo.”
Dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre, gli americani si sono sistematicamente opposti all'uso del termine “cessate il fuoco” nelle risoluzioni dell'ONU, bloccando tre testi in tal senso.
Ma alla fine hanno deciso di mettere ai voti il testo venerdì indicando “la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente per proteggere i civili da tutte le parti, per consentire la fornitura di assistenza umanitaria essenziale (…), e con questo in mente”. Appoggia inequivocabilmente gli sforzi diplomatici internazionali volti a raggiungere un cessate il fuoco per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi ancora detenuti.
“formula diluita”
Mentre gli Stati Uniti sono sotto pressione da parte della comunità internazionale affinché allentino il loro sostegno a Israele, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha descritto mercoledì questa iniziativa come un “segnale forte”.
In un'intervista al canale televisivo saudita Al-Hadath, egli ha sottolineato che questa risoluzione “chiede un cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi, e speriamo fortemente che i paesi lo sostengano”.
Ma il testo, che ha ricevuto 11 voti a favore, tre contrari (Russia, Cina e Algeria) e un’astensione (Guyana), non usa le parole “appelli” o “richieste”, con grande sgomento della Russia.
L’ambasciatore russo Vasily Nebenzia ha dichiarato: “Mentre Gaza è stata quasi cancellata dalla mappa, il rappresentante americano afferma, senza battere ciglio, che Washington comprende la necessità di un cessate il fuoco”.
Ha denunciato lo “spettacolo ipocrita” degli Stati Uniti, che hanno cercato di “vendere alla comunità internazionale un prodotto completamente diverso, una formula diluita”.
D'altro canto, la bozza di testo americana condanna “tutti gli atti terroristici, compresi gli attacchi di Hamas del 7 ottobre” contro Israele.
Questa è stata la prima volta che il Consiglio di Sicurezza ha condannato espressamente questi attacchi senza precedenti, che hanno provocato la morte di almeno 1.160 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio dell'Agence France-Presse basato su dati ufficiali israeliani.
Un'altra decisione sul tavolo
Le due risoluzioni umanitarie adottate dal Consiglio, così come quelle emanate dall'Assemblea Generale, non menzionano Hamas, un'assenza che Israele critica sistematicamente.
Dopo la bocciatura del testo americano, è probabile, secondo fonti diplomatiche, che alcuni membri non permanenti del Consiglio proporranno un testo alternativo per la votazione più tardi oggi.
Il testo, visionato dall'Agence France-Presse, chiede “un cessate il fuoco immediato per motivi umanitari durante il mese di Ramadan” e l'immediata liberazione di tutti gli ostaggi, mentre l'attacco israeliano ha provocato circa 32.000 morti a Gaza, secondo il Ministero degli Affari Esteri di Hamas. Salute.
L'esito della votazione su questo testo è incerto.
Il Consiglio, che per anni è rimasto ampiamente diviso sulla questione israelo-palestinese, dal 7 ottobre è riuscito ad adottare solo due risoluzioni sulla questione, e si trattava principalmente di risoluzioni umanitarie. Senza risultati significativi: l’ingresso degli aiuti a Gaza resta in gran parte insufficiente e la carestia incombe all’orizzonte.
Molte decisioni politiche sono state respinte a causa del veto americano da un lato, di quello russo e cinese dall'altro o per un numero insufficiente di voti.
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