Ha ricominciato con una sconfitta ma per lui questa è una grande vittoria. Sabato 26 febbraio, otto mesi dopo aver subito un infarto in Mondevision durante gli Europei 2021, il centrocampista danese Christian Eriksen ha giocato di nuovo a calcio nella partita Brentford e Newcastle (0-2). Esattamente 259 giorni dopo la tragedia. Le immagini del danese sdraiato sull’erba allo stadio Barken di Copenaghen, circondato dai compagni di squadra e sotto gli occhi di 32.000 spettatori, hanno suscitato un’ondata di emozione nel mondo del calcio.
Eriksen lo considera “morto da cinque minuti” dal 42′ quando è crollato sull’erba, sotto lo sguardo impotente della compagna Sabrina Kvist in panchina, prima di essere rianimato in campo dai medici.
Una standing ovation
Al 52′ della partita contro il Newcastle, è entrato in campo per sostituire Matthias Jensen. La sua squadra di Brentford era già indietro di 0-2 ed era stata dieci contro undici da quando da Silva è stato espulso dopo soli 11 minuti. La partita era già persa ma Thomas Frank, il suo allenatore, ha mantenuto la sua promessa di dare al prodigio danese un po’ di tempo per giocare.
Come previsto, i tifosi del Brentford hanno fatto una standing ovation mentre muoveva i primi passi in campo. Diversi striscioni e messaggi sono apparsi in suo onore tra il pubblico. Sulle tribune, la famiglia e gli amici di Eriksen sono venuti appositamente per festeggiare il suo compleanno.
Considerando la sua sconfitta nel calcio, il 30enne centrocampista danese è considerato idoneo per lo sport di alto livello. Indossava un pacemaker e ha dovuto lasciare la sua ex squadra, l’Inter, perché la legge italiana non consente a un atleta di punta di praticare la sua disciplina con un defibrillatore. L’Inghilterra è più tollerante sotto questo aspetto e quindi Eriksen ha attraversato il canale per diventare di nuovo un calciatore professionista.
Quindi è entrato a far parte del Brentford a gennaio. Da allora ha giocato due amichevoli contro il Southend, poi contro i Glasgow Reserve Rangers lunedì 21 febbraio, con due passaggi in chiave, prima di tornare in Premier League a cui ha partecipato per sette stagioni al Tottenham dal 2013 al 2020.
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