sabato, Novembre 23, 2024
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Brasile | Lula congeda il comandante dell’esercito

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(Brasilia) Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, un limogé lo chef dell’armée of the terre, Julio César di Arruda, deux maines apres les attaques contre des centres du pouvoir a Brasilia e juste avant son premier voyage to l’étranger dimanche in Argentina.


Fonti interne alle forze armate hanno confermato sabato all’AFP la cacciata di Julio Cesar de Arruda, che guidava temporaneamente l’esercito dal 30 dicembre, due giorni prima della fine del mandato del presidente radicale. Destra Jair Bolsonaro. Lì è stato confermato all’inizio di gennaio dalla nuova dirigenza di Lula.

Sarà sostituito dal generale Tomás Ribeiro Paiva, 62 anni, comandante militare per il sud-est dal 2021, secondo fonti della presidenza.

Il generale Ribeiro Paiva, che ha iniziato la sua carriera militare nel 1975, ha partecipato in particolare alla missione dell’esercito brasiliano ad Haiti, ha comandato il battaglione della guardia presidenziale ed è stato assistente del presidente a Brasilia sotto il mandato di Fernando Henrique Cardoso.

Mercoledì, in un importante discorso pubblico, ha affermato che i militari continueranno a “garantire la democrazia” e che è necessario “rispettare i risultati delle urne”.

Il rapporto con le forze armate è una delle maggiori sfide immediate che Lula deve affrontare, secondo gli analisti che sottolineano la grande presenza militare nella precedente amministrazione.

Lula Friday ha incontrato per la prima volta i capi dei tre eserciti. Il ministro della Difesa José Museo ha successivamente confermato che non vi è stato alcun “coinvolgimento diretto” dei militari nelle rivolte di Brasilia.

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Lula ha ricevuto il pieno sostegno della comunità internazionale dopo l’attacco dell’8 gennaio e il saccheggio dei luoghi di potere a Brasilia da parte dei bolsonariani, che si sono rifiutati di essere sconfitti e di sostituire il loro eroe.

Più di 4.000 sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno causato il caos a Brasilia l’8 gennaio, assaltando e saccheggiando il palazzo presidenziale, il Congresso e la Corte Suprema.

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