meIl Gruppo Bolloré ha annunciato giovedì di aver raggiunto un accordo con l’armatore italo-svizzero MSC per vendere le sue attività logistiche in Africa, la filiale token del gruppo, a 5,7 miliardi di euro, cifra inizialmente proposta a fine dicembre. MSC. L’annuncio arriva mentre il periodo di trattative esclusive tra i due gruppi si avvicina alla fine di questa attività che comprende più di 20 paesi del continente africano, tra cui una rete di sedici concessioni portuali, magazzini, snodi stradali e ferroviari. Il processo dovrebbe concludersi “entro la fine del primo trimestre del 2023”, precisa Bolloré Group in un comunicato.
Mentre altri attori del settore marittimo Maersk e CMA-CGM sono stati citati tra i potenziali acquirenti, Bolloré ha concesso a MSC (Mediterranean Shipping Company), il gigante globale del trasporto di container, l’esclusiva fino al 31 marzo per mantenere la sua promessa di “acquisto”. Con sede a Ginevra, MSC appartiene alla famiglia italiana Aponte e vanta una flotta di 560 navi e più di 100.000 dipendenti, con terminal operanti a Singapore, Long Beach (California) o Rotterdam. Il Gruppo Bolloré ha chiarito che “il completamento della vendita sarà subordinato all’ottenimento di licenze regolamentari e autorità competenti in materia di concorrenza, nonché all’approvazione di alcune controparti di Bolloré Africa Logistics”.
scandali di corruzione
Cyril Bolloré, succeduto al padre come Group CEO nel 2019, accompagnato da Philippe Labon, CEO di Bolloré Ports, e dall’ex Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che è vicino alla famiglia, si è recato all’inizio dell’anno ad Abidjan per convincere le autorità ivoriane per consentire la vendita di asset strategici. Nel 2021, il ramo africano della logistica altamente redditizio, che impiega oltre 20.000 persone, ha visto le sue entrate aumentare dell’8% a 2,2 miliardi di euro.
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Ma di fronte ai costosi investimenti e all’accresciuta concorrenza degli operatori cinesi, il gruppo Vincent Bollore ha voluto venderlo. È stato anche al centro di scandali di corruzione in Togo e Guinea per i quali il gruppo ha accettato nel 2021 di pagare una multa di 12 milioni di euro alla giustizia francese e di essere rintracciato dall’agenzia francese anticorruzione. Il gruppo afferma, tuttavia, che manterrà una “presenza significativa in Africa”, in particolare tramite Channel + e gli investimenti nelle telecomunicazioni (Havas), nell’intrattenimento o nell’editoria, attività che il gruppo afferma “continueranno a svilupparsi”. .
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