artista completo
Michael Holbrook, un vero tuttofare, il cui vero nome è indossare molti cappelli e destreggiarsi in più modi contemporaneamente.
“Ho iniziato molto giovane, è tutta la mia vita. So solo che l’idea di raccontare… visivamente, o acusticamente, o musicalmente, o in TV. Devi raccontare le cose, è così importante”.
Quindi vedo tutto. Non è solo single e campagne. Per me è l’insieme che costituisce l’identità dell’artista. L’artista sono davvero io, è inseparabile.
Tanta TV ed Eurovision
Mica è molto presente nelle televisioni di tutto il mondo. Che sia in The Voice (Francia), The X Factor (Italia e Regno Unito) e Star Académie in Quebec, è ovunque e lo adora.
Di recente, è stato annunciato come uno dei co-conduttori della 66a edizione dell’Eurovision che si svolgerà a maggio a Torino, in Italia. Attualmente sta scrivendo e pre-produzione per il grande evento televisivo.
“È una grande cosa. Il più grande programma televisivo del mondo con 195 milioni di spettatori! È un macro show dinamico che coinvolge molte cose e una sensibilità diversa in termini di scrittura. Adoro questo tipo di sfida, è così divertente per me!”
Un po’ di intimidazione lo stesso?
“No, è così divertente. Non pensare ad avere paura, non aver mai paura e pensa solo ad essere eccellente. Devi aver paura della mediocrità, tutto qui.”
pandemia produttiva
Mentre molti artisti hanno visto interrompere le loro attività durante la pandemia, Mika ha colto l’occasione per fare molte cose diverse. Approfitta di Virtual Concerts, un progetto di street art in collaborazione con il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e persino una serie di video di cucina sui suoi social network.
“L’ho vista come un’opportunità per reinventare le cose per poter quasi spegnere il meccanismo che abbiamo in questo lavoro in un certo senso. Ci diciamo: ‘Ok, prenditi il tempo, possiamo valutare quello che stiamo facendo, possiamo facciamo meglio?'” Ha lavorato più di diversi artisti, ne sono consapevole.
Ho sempre avuto una visione a 360 gradi di quello che sto facendo e sono un artista piuttosto improbabile. Quindi quando è arrivata la pandemia avevo un altro modo di esprimermi. Ho avuto l’opportunità di farlo perché non stavo solo aspettando i soliti oggetti e strutture curate per potermi presentare ed esprimermi. Sono riuscito ad adattarmi”.
radici classiche
L’artista, che ha studiato al Royal College of Music di Londra, ha tenuto diverse sinfonie negli ultimi anni e l’anno scorso ha pubblicato l’album Mica alla Royal Opera di Versailles.
“Ho iniziato con la musica classica, quindi l’idea di far parte di un gruppo di musicisti, o di un collettivo è sempre rimasta con me. È la cosa più bella che puoi fare come musicista: cantare, fluttuare e respirare insieme. È magia e ho sempre voluto avvicinarmi a quella anche con la mia stessa attrezzatura”.
Ora che è iniziato, non andrà via. Continueremo a farlo in modo diverso ogni volta.