Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha nominato il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco nuovo presidente della Biennale di Venezia. Questa istituzione organizza in particolare la Mostra del Cinema, nonché la famosa rassegna internazionale di arte contemporanea che si tiene ogni due anni nella Serenissima.
Sostenere il premier di estrema destra Pietrangelo Buttafuoco avrà una missione da incarnare”Un cambio di passo che il governo Meloni vuole imprimere in ogni centro culturale e sociale”. In Italia accoglie il senatore Rafael Speranzone. “Un altro soffitto di vetro è stato rotto. L’eletto di Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, conferma quanto citato Huffington Post.
Una “visione spaventosa” della cultura
Questa nomina e questi commenti hanno suscitato reazioni da parte dei funzionari eletti di sinistra e di centro. “I commenti di Speranzone sulla nomina di Buttafuoco a presidente della Fondazione Biennale di Venezia evidenziano una visione agghiacciante di come la destra vede le istituzioni culturali del nostro Paese.Lo ha detto la deputata di sinistra Rachel Scarpa.
Erin Manzi, del Partito Democratico, è preoccupata per… Controllo statale della cultura : “Oggi la destra ha fatto un ulteriore passo avanti nel concetto di Stato come monarchia. “Il suo attacco alle istituzioni culturali del Paese è davvero inquietante”.
Il governo Meloni sta cercando di nominare alcuni suoi assistenti alla guida di enti radiotelevisivi governativi o di prestigiose istituzioni pubbliche. I suoi oppositori lo vedono come il desiderio dell’esecutivo italiano di controllare il servizio pubblico culturale. Lo scorso maggio Carlo Fortis, direttore generale della Rai, ha giustificato la sua partenza con pressioni esercitate su di lui dalle sue autorità di vigilanza.
L’elenco dei premi del festival cinematografico – creato nel 1932 sotto Mussolini – è stato spesso altamente politico, come nel caso di settembre, quando ha incoronato tre film incentrati su drammi legati alla crisi dei migranti. È un disprezzo per Giorgia Meloni, eletta nel 2022 con una promessa di fermezza di fronte all’immigrazione clandestina in Italia.
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Eredità fascista
Pietrangelo Buttafuoco è nato il 2 settembre 1963 a Catania, in Sicilia, nipote del deputato del Movimento Sociale Italiano (MSI) Antonino Buttafuoco. L’MSI è stata fondata nel 1946 dai sopravvissuti alla Repubblica di Salou (1943-1945), ultima emanazione del regime fascista di Benito Mussolini.
Pietrangelo Buttafuoco ha iniziato la sua carriera giornalistica presso un quotidiano di estrema destra Sicolo d’ItaliaOrgano ufficiale del Movimento Islamico e poi dell’Alleanza Nazionale (1995-2009). Ha poi collaborato con diverse agenzie di stampa italiane, tra cui… Corriere della Sera, La Repubblica E il giornale finanziario El Sol 24 Crudo.
È anche autore di sette romanzi e in precedenza ha ricoperto incarichi dirigenziali come direttore del Teatro Stabili di Catania, sua città natale. È stato membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto Luce, l’ente pubblico italiano preposto alla produzione cinematografica.
Si convertì all’Islam
Pietrangelo Buttafuoco occupa un posto unico nel panorama culturale in quanto rappresentante di una certa destra libertaria. Richiede orizzonti culturali più ampi di quelli della sola Italia.
Affascinato dall’epoca d’oro della Sicilia islamica, si è convertito all’Islam nel 2015. Ciò ha portato al rifiuto della sua candidatura a governatore della Sicilia. Di Georgia Meloni. La scrittrice ha criticato in passato la presidente del Consiglio e il suo partito. “Gli basta presentare la sua nomina a rappresentante della nuova classe dirigente”.Meritocrazia e pluralismo” Che lo chiede la destra meloniana.
Lo scorso giugno, l’abile Rethrorian ha annunciato Il Mondo: “Possiamo permetterci il lusso di accogliere gli esclusi dal mondo culturale internazionale!”. Se sostiene di aver difeso l’idea di Italia di Giorgia Meloni “Rifugio della Libertà” È accogliere IL “Vittime della censura risvegliata e della cultura della cancellazione in tutto il mondo.
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Inno fascista
Basta questo per annunciare un cambiamento culturale radicale alla Biennale o anche alla Mostra del Cinema di Venezia, il cui direttore Alberto Barbera scadrà tra un anno. La nomina di Pietrangelo Buttafuoco potrebbe segnalare un’analoga acquisizione del festival cinematografico.
Giornale Niente Stampa Ha sottolineato che il profilo WhatsApp del futuro presidente della Biennale menziona lo slogan “Non sono spaventato” (“Non mi interessa”), l’emblema di un corpo speciale dell’Esercito Italiano durante la Prima Guerra Mondiale, divenuto poi il titolo dell’inno di Mussolini “Le camicie nere”. (Versione inglese del logo – “Veramente non mi interessa “ – Appariva su una giacca indossata da Melania Trump, allora First Lady degli Stati Uniti, durante la sua visita ad un campo di migranti.)
La nomina di Pietrangelo Buttafuoco deve ancora essere ratificata dalle commissioni cultura della Camera e del Senato. Ma questa procedura è considerata una semplice formalità.
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