In assenza dell’idolo italiano Marcel Jacobs, l’americano Fred Curley, l’imperiale sopra i 100 metri, e la keniana Faith Kipyegon, nuova detentrice del record mondiale nei 1.500, hanno ribaltato Tifosi venerdì al meeting di Firenze.
Kipyegon, due volte campione olimpico e due volte campione del mondo di distanza, ha migliorato il record di quasi un secondo facendo segnare 3 minuti e 49 secondi 11/100 durante la tappa toscana della Diamond League. Il record precedente, dell’etiope Genesibi Dibaba (3:50.07), risale al luglio 2015.
“Mi hai allenato, sapevo che era possibile”, ha detto con un sorriso la 29enne keniana presentandosi davanti alla stampa dopo aver ricevuto gli applausi dalla corte di Luigi Ridolfi e un caloroso abbraccio dalle sue concorrenti. , entusiasta com’è.
Nell’agosto 2022, a Monaco, la metà del fondatore di 29 anni ha sfiorato il traguardo mancando il record del trenta percento. Questa volta, anche se la stagione era appena iniziata, non si è lasciata sfuggire l’occasione, guidata da due pacemaker americani con l’ausilio di una tecnologia luminosa “wave-light” che ha segnato il ritmo del record lungo la pista.
Compagno di allenamento del re della maratona Eliud Kipchoge, Kipyegon completa il suo impressionante track record.
Dal 2014 ha vinto medaglie in tutti i giochi olimpici e mondiali di atletica leggera, incluso il 2019 a Doha, dove ha vinto la medaglia d’argento sedici mesi dopo aver dato alla luce sua figlia e il 2018 senza allenamento.
Ricci continua
Fred Curley non ha avuto il tempo di assistere all’impresa perché il campione del mondo dei 100 metri era già impegnato a rispondere alle domande della TV dopo aver sorvolato un orfano direttamente da Jacobs, che si è infortunato alla schiena.
Il gigante del Texas (1.91m) ha vinto in 9 secondi 94/100 (vento zero), dove si è ampiamente distinto da una competizione qualitativa: il keniano Ferdinand Umaniyala è arrivato secondo (10.05), il bronzo mondiale americano Trevon Brumell terzo (10.09), contemporaneamente alla quarta Akane Sembene sudafricana.
In attesa del sempre rinviato duello con Jacobs, Kerley continua a dimostrare, dopo le vittorie a Yokohama (Giappone, 100m), Doha (200m) e Rabat (100m) a maggio.
“Tutto ciò che conta è che tu sia coerente”, ha rimarcato a bassa voce, soddisfatto anche della standing ovation dei fan italiani, nonostante il recente scambio di picche con Jacobs.
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Anche il connazionale Ireon Knighton ha esordito con successo nei suoi primi 200 metri dell’anno, in 19 secondi 89/100, nonostante la pista bagnata dopo un temporale pomeridiano. C’era anche il due volte campione del mondo dei 110m ostacoli Grant Holloway (13sec 4/100) davanti allo svizzero Jason Joseph (13sec 10).
Tra le donne, Vemke Paul ha mostrato una forma scintillante già a inizio stagione dominando i 400m ostacoli in 52 secondi 43/100 (miglior prestazione dell’anno).
La 23enne olandese ha vinto per quasi un secondo nel secondo e due secondi nel terzo posto, la 22enne americana Anna Hall, specializzata nell’eptathlon su questa distanza (54:42).
Alice Finot, da parte sua, ha migliorato il suo record francese nei 3.000 m ostacoli, a 9 minuti e 10 secondi in 04/100, sottraendo più di quattro secondi dal record stabilito nel 2022 e superando il minimo mondiale nel processo.
La 32enne francese, quinta nello sprint, ha commentato: “La strada (verso le Olimpiadi) è stata costruita poco a poco e ad ogni record ci conferma che siamo sulla strada giusta”. L’etiope Mayo Sembu in 9 minuti 00 secondi 71, la migliore prestazione mondiale dell’anno.