Ven 18 nov 2022 alle 0:26
Marrakech – Il regista iraniano Asghar Farhadi ha detto, giovedì, a Marrakech, che il cinema che ammira è il cinema basato su un rapporto democratico con lo spettatore, dove il regista rivela oggettivamente i fatti e lascia che sia lo spettatore a giudicarli.
Il fascino della tecnologia era al centro del rapporto tra lo spettatore e il cinema, un rapporto verticale in cui il regista impone la sua visione al pubblico, e questo regista ha confermato di aver vinto due volte gli Academy Awards, nell’ambito del diciannovesima sessione del cinema. Marrakech International Film Festival, sotto l’Alto Patrocinio di Sua Maestà il Re Mohammed VI.
Ha sottolineato che questa situazione è cambiata oggi, poiché il livello di consapevolezza del pubblico cinematografico si è evoluto, spiegando che è diventato “inappropriato” per il regista convincere il pubblico delle sue idee senza coinvolgerlo nel processo di arbitrato del film.
Per continuare: cerco di isolarmi dalla posizione giudicante. Lascio invece allo spettatore la possibilità di formarsi il proprio giudizio in base alla visione e all’interazione con gli eventi del film”.
Inoltre, il signor Farhadi ha sottolineato l’importanza dei filmati di apertura e di chiusura del film, che costituiscono due momenti potenti che si compongono in modo coordinato, come se fossero parte di un puzzle.
Il regista iraniano ha indicato che cerca attraverso le sue opere di conciliare ciò che è realistico e ciò che si basa sulla suspense, osservando che l’atmosfera realistica del documentario è più facile da produrre a livello tecnico.
In risposta a una domanda sulle riprese di molti dei suoi film al di fuori del suo paese d’origine, il signor Farhadi ha rivelato che avrebbe preferito girare i suoi film in Iran, ma si è trovato costretto a lavorare in altri paesi per vari motivi.
Il regista iraniano ha anche scelto il sud Italia come luogo dove spera un giorno di girare, dicendo di amare il cinema italiano per quello che gli ha insegnato nella sua età dell’oro.
Il pluripremiato regista e sceneggiatore Asghar Farhadi è nato in Iran nel 1972.
Da adolescente, ha iniziato la sua formazione come regista unendosi alla Youth Film Association di Isfahan. Dopo aver conseguito una laurea in teatro e un master in regia, Asghar Farhadi ha diretto il suo primo film, In the Dirt, nel 2003.
Il suo terzo lungometraggio, La Fête du feu (2006), gli è valso il Gold Hugo Award al Chicago International Film Festival e About Elly l’Orso d’argento come miglior regista alla Berlinale 2009.
Il suo prossimo film, A Separation (2011), è stato un enorme successo, acclamato dalla critica e ha vinto numerosi premi in tutto il mondo, tra cui l’Oscar per il miglior film in lingua straniera, facendo di Asghar Farhadi il primo regista iraniano a vincere un Academy Award. .
Ha diretto altri film degni di nota, tra cui “Le Passé” (2013), “Le Client” (2016) – per il quale ha vinto il suo secondo Academy Award come miglior film in lingua straniera – “Everybody Knows” (2018) e “Un Héros” ( 2021).) ).
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