martedì, Novembre 19, 2024
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Antisemitismo: il calcio italiano bandirà 88 maglie neonaziste

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L’Italia spera di espellere i neonazisti dai suoi stadi. Attraverso una carta firmata dal presidente della Federcalcio italiana, Gabriele Gravina, martedì il calcio italiano si è impegnato a intensificare gli sforzi per combattere l’antisemitismo.

In questo testo firmato insieme ai ministri dello Sport e dell’Interno, il mondo del calcio si impegna in forma privata a “non assegnare ai giocatori una maglia con il numero 88, come esplicito riferimento al simbolismo nazista”. Nel movimento neonazista, questo numero è usato per indicare “Heil Hitler”, che è l’ottava lettera dell’alfabeto. Due giocatori hanno indossato questo numero la scorsa stagione in Serie A: il centrocampista croato dell’Atalanta Bergamo Mario Pasalic e il connazionale della Lazio Roma Toma Pesek.

Attraverso la carta siglata martedì, che prevede tredici punti, il calcio italiano si impegna anche a prendere provvedimenti per poter fermare il match in caso di “cori, azioni ed espressioni antisemite” in campo.

Diversi incidenti negli ultimi mesi

“Su questi temi non indietreggiamo di un centimetro, perché la credibilità del calcio, lesa anche da comportamenti discriminatori, ha un impatto diretto sulla società italiana”, ha sottolineato Gabriele Gravina in un comunicato.

A marzo, dopo il derby della Capitale, Ruth Dorigello, presidente della comunità ebraica di Roma, ha denunciato comportamenti antisemiti da parte dei tifosi laziali trasmettendo l’immagine di una persona sugli spalti con indosso una maglia da rally chiamata “Hitlerson” con il numero 88 sul Questo tifoso è stato individuato e squalificato dal campo “a vita” pochi giorni dopo dalla Lazio. Lo scorso settembre la federazione è stata sequestrata dopo i cori antisemiti dei tifosi di Juventus Torino e Inter.

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