Home Scienza A novembre, l’ospedale universitario di Clermont-Ferrand incoraggia lo screening del cancro alla prostata

A novembre, l’ospedale universitario di Clermont-Ferrand incoraggia lo screening del cancro alla prostata

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A novembre, l’ospedale universitario di Clermont-Ferrand incoraggia lo screening del cancro alla prostata

Dopo Pink October, il movimento femminista contro il cancro al seno, è tempo di Movember! Ogni anno, all’inizio di novembre, gli uomini si fanno crescere i baffi durante il movimento Movember per rompere i tabù associati al cancro alla prostata e ai testicoli.

Cancro della vita

Questi tumori vengono curati dal professor Laurent Guy, primario del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale Universitario. Per lui Movember è un’ottima idea: “I tumori maschili, prostata e testicoli, erano tumori sconosciuti. Se questo può invogliare gli uomini a sottoporsi allo screening, soprattutto a partire dai 45/50 anni, allora è una buona cosa”.
Quali sono questi tumori maschili? “Circa il 99% dei tumori alla prostata sono principalmente associati all’invecchiamento: se tutti gli uomini raggiungessero i 100 anni, tutti svilupperebbero il cancro alla prostata!”

La prostata senza tabù

Cancro sempre più curabile. Ma anche se le cure avanzano, è soprattutto l’imaging a progredire di più, che permette di individuarlo più rapidamente: grazie alla risonanza magnetica (MRI) e più recentemente alla tomografia a emissione di positroni (PET), lo screening consente di intervenire . Prima che si verifichino metastasi che si attaccano alle ossa in questo tipo di cancro.
Ma, come abbiamo visto, se la sua comparsa è quasi inevitabile a partire da una certa età, possiamo prevenirla seguendo una dieta meno carne e più ricca di frutta e verdura (i giapponesi hanno 10 volte meno di cancro alla prostata rispetto ai francesi!)

Gli overgnat sono un po’ più colpiti

Da parte loro, gli abitanti dell’Auvergnate, come i bretoni, sono un po’ più colpiti da questi tumori rispetto agli altri francesi, senza sapere esattamente il perché. Questo non basta per sprofondare nella paranoia, ma anzi è un ulteriore incentivo a non trascurare la visita che inizia con il consulto con il proprio medico di base.

Arnaud Vernet

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