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a Napoli, Garcia su un vulcano infuocato

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Rudi Garcia può ringraziare Roberto Mancini. Dimettendosi dall’incarico di allenatore della Nazionale una settimana prima dell’inizio del campionato 2023-24, l’ex nazionale italiano ha relegato in secondo piano, addirittura al terzo piano, l’esordio di Garcia ai comandi del Napoli al promosso Frosinone Sabato (18:30).

Perché a succedere a Mancini è il predecessore del tecnico francese sulla panchina del Napoli, Luciano Spalletti, ad avere i favori della Federazione italiana (FIGC).

Dato che Spalletti è ancora sotto contratto con il Napoli, tutto il Napoli e in particolare l’onnipresente presidente-proprietario del club Aurelio De Laurentiis, hanno voce in capitolo in questa telenovela.

Mentre il suo presidente litiga con la Figc circa i tre milioni di risarcimento richiesti per liberare Spalletti, Garcia, 59 anni, approfitta appieno di questo diversivo.

Questa relativa calma non dovrebbe durare e Garcia, che conosce bene la Serie A per aver allenato la Roma dal 2013 al 2016, lo sa perfettamente.

Ambito Osimhen

Come hanno mostrato il 4 maggio, la sera del terzo scudetto che ha posto fine a 33 anni di attesa, i tifosi del Napoli, tra i più appassionati e bollenti d’Italia, sono pronti a esplosioni di gioia che possono durare giorni.

Qualsiasi risultato diverso dal primo posto la sera del 26 maggio 2024 sarebbe un fallimento per Garcia.

De Laurentiis lo ha messo in guardia: “Il mio sogno è ripetere la straordinaria stagione dello scorso anno. I sogni sono il sale della vita, nella vita bisogna sempre metterci un po’ di sale”, ha recentemente poetato il produttore di cinema.

Nel 2022-23, il Napoli ha sorvolato il campionato e si è entusiasmato con il suo calcio offensivo, passando subito in vantaggio con una serie di dieci vittorie consecutive tra settembre e novembre, per finire con 16 punti di vantaggio sulla Lazio, seconda. .

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Nonostante i timori dei tifosi, e con grande sollievo di Garcia, l’organico è rimasto pressoché invariato.

Il nigeriano Victor Osimhen (26 gol) è rimasto e dovrebbe addirittura prolungare nonostante l’interesse dei vertici europei e una splendida offerta saudita, proprio come il suo compagno d’attacco, il georgiano Khvicha Kvaratskhelia.

“Ripartiamo da zero”

Solo la difesa sembra indebolita con la partenza per il Bayern Monaco del sudcoreano Kim Min-jae, eletto miglior difensore della Serie A.

Discretissimo a mezzo stampa sin dal suo arrivo al Napoli nonostante le numerose richieste di interviste pervenute all’ufficio comunicazione del Napoli, Garcia, durante due lunghi e impegnativi precampionato lontani dal Napoli, ha sferrato un messaggio sotto forma di monito: “Ripartiamo da zero”.

Così ha confidato all’AFP dopo la sua nomina a giugno: “Il fatto di aver vinto il titolo deve dare fiducia ai giocatori, perché hanno dimostrato di saperlo fare. Ma poi, non dobbiamo credere che perché siamo campioni d’Italia, basterà entrare in campo per vincere le partite”.

Garcia, finalista dell’Europa League 2018 con il Marsiglia e semifinalista della Champions League 2020 con il Lione, deve soddisfare anche le immense aspettative del suo presidente e dei tifosi sulla scena europea.

L’unico trofeo europeo del Napoli, la C3 che ancora si chiamava Coppa Uefa, risale al 1989 grazie a Diego Maradona, onnipresente nel mito napoletano.

Porre fine a questa scarsità porterebbe Garcia in questa leggenda.

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