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A che punto è l’Italia rispetto alle grandi nazioni?

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Qualunque cosa dicano le statistiche, l’Italia arriva a Euro 2021 con un’immagine difficile da dimenticare: quella della grande nazione che non si è qualificata al Mondiale 2018. Sulla base di questo presupposto, molti osservatori classificheranno naturalmente la Nazionale nella categoria degli outsider. Questo forse per dimenticare l’ottimo lavoro svolto dal tecnico Roberto Mancini ormai da 3 anni.

L’irraggiungibile categoria dei preferiti

Il nostro entusiasmo non deve farci dimenticare la realtà: vista la rosa ei recenti risultati nelle grandi competizioni, l’Italia ovviamente non è la favorita. In questo girone dove sono sicuramente Francia, e forse Portogallo, Inghilterra e Belgio (da discutere per gli ultimi due), gli italiani non reggono il confronto.

Prendiamo ad esempio la Francia, linea per linea: se Donnarumma tenesse testa a Lloris, l’Italia non avrebbe difensori al Bayern e Madrid, nessun centrocampista che possa reclamare il Pallone d’Oro come Kanté, nessun attaccante superstar. come Mbappé o Benzema e, soprattutto, non l’esperienza di un gruppo ancora largamente composto da campioni del mondo e una moltitudine di vincitori di Coppe dei Campioni.

I contendenti: dove l’Italia merita di essere

Non favorita per un centesimo quindi, la Nazionale non arriva all’Euro con un bel sogno: quello di vincere la competizione. E, se ci atteniamo alla sua preparazione, potrebbe, con una dose di fortuna, come in ogni epopea, reclamarlo. Gli italiani, infatti, arrivano all’Euro imbattuti da settembre 2018 e dopo otto partite che hanno mantenuto la porta inviolata. Per di più Roberto Mancini è riuscito a fare di quello che era solo un patchwork di giocatori un gruppo coeso, con un collettivo ormai affermato.

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E in una competizione così serrata, dove ogni partita equivale quasi a una morte improvvisa, è soprattutto il collettivo e la sua coesione che fanno vincere una squadra, prima che la qualità della sua forza lavoro o del suo allenatore. Laddove l’Italia ha una forza lavoro largamente qualitativa ma non proprio di livello mondiale, compensa con un rigore e una combattività che fanno pensare, un po’ perché lì i giocatori erano meno bravi, alla Squadra di Antonio Conte. a Euro 2016.

La Nazionale è dunque a buon punto nella categoria delle contendenti, quella delle nazioni che, con un buon pareggio e una sorte un po’ favorevole, possono contare sulla loro qualità generale per perché non andare fino in fondo.

Il gioco dei confronti

Se si stabiliva che la Francia era irraggiungibile (sulla carta), che il Portogallo era molto più stanziale, e infine che Inghilterra e Belgio avevano più certezze, questo pone quindi l’Italia in un gruppo dove l’ potremmo integrare nazioni come Spagna, Croazia, Germania , Turchia e Paesi Bassi. Nel gioco di confronto l’Italia potrebbe non avere la miglior difesa (l’Olanda si fa avanti con De Ligt e De Vrij), ma probabilmente il miglior centrocampista, soprattutto in termini di consistenza.

Di fronte a questi Paesi che l’Italia può battere tutti, la differenza sta nei dettagli. Questa è forse la vittoria migliore per merito di Roberto Mancini: essere riuscito a (ri)fare della Nazionale una squadra convincente, al suo posto tra le contendenti in ogni competizione (il fatto di essere la favorita è molto ciclico, confronta la Francia nel 2014 e quello di oggi) e rischia di spaventare qualsiasi nazione. Il resto sarà una storia di piccole cose.

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