Sulla carta sarebbe stato proprio lui una delle principali alternative al binomio Immobile-Belotti. Partito dall’Everton la scorsa estate per riprendersi per Euro 2020, Moise Kean (21) pensava di aver raggiunto il suo obiettivo. Reclutato dai Toffees nel 2019 per circa trenta milioni di euro, il nazionale italiano (8 presenze, 2 gol) non ha mai vinto sulle rive del Mersey (6 presenze in 29 partite di Premier League, 2 gol).
Leonardo, il direttore sportivo del Paris Saint-Germain, ha poi fiutato la cosa giusta. Prestato ai Rouge-et-Bleu, l’ex residente della Juventus ha vissuto la migliore stagione della sua giovane carriera. In Ligue 1, la Transalpina ha segnato 13 gol (il suo record in campionato) in 26 partite. In Champions League ha 3 gol e 1 assist in 9 partite. Una roadmap che ha convinto il PSG ad avviare le trattative con l’Everton in vista di un trasferimento definitivo.
Un record altrettanto lusinghiero per l’attaccante visto che Euro 2020 si profila all’orizzonte. Lo scorso aprile l’allenatore della Nazionale, Roberto Mancini, gli ha fatto i complimenti per la sua carriera parigina. “Sta andando molto bene a Parigi, sta maturando, è un giocatore che può diventare davvero molto bravo. È sicuramente un giocatore che giocherà ancora per molti anni in Nazionale. “ E poi è stata la disillusione.
Kean non è abbastanza collettivo?
Dopo aver annunciato una pre-lista di 33 nomi, Mancini ha rimosso 5 giocatori dalla sua lista dopo la partita contro il San Marino. Un incontro fatale per Moise Kean. Non selezionato tra i 28 “finalisti” (prima dell’annuncio dei 26), Kean forse non si aspettava di vedere l’euro davanti alla sua televisione, dopo aver firmato la stagione più prolifica della sua carriera. Quello che è successo ?
Per i media italiani, Kean paga parzialmente la sua prestazione contro San Marino. Partita blanda e dubbi sulla sua condizione fisica sono alcuni degli elementi proposti. Ma c’è qualcos’altro. Per far risplendere l’Italia sulla scena internazionale, Mancini vuole formare un gruppo forte e unito. Ma Kean era, in un certo senso, la pecora nera del gruppo transalpino.
Ritenuto troppo solo durante lo stage in Sardegna, il parigino è stato superato da un Matteo Politano meno efficace in questa stagione (9 gol in 37 partite di Serie A con il Napoli), ma con un profilo più collettivo. Chiaramente Mancini sentiva che il napoletano avrebbe causato meno preoccupazione al collettivo e avrebbe svolto il suo ruolo di sostituto senza batter ciglio. Privilegiando il gruppo e il suo equilibrio a un talento offensivo, uno scenario del genere non è nuovo per una selezione. Éric Cantona potrà testimoniarlo.
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