Il politico di estrema destra, ex ministro dell’Interno, è stato perseguito per abuso di potere e sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di migranti durante l’estate 2019 in un porto italiano. Il tribunale siciliano di Catania ha annunciato venerdì la caduta delle accuse.
Matteo Salvini, leader del partito di estrema destra La Ligue, non dovrà affrontare un secondo processo. Così ha deciso la giustizia italiana, venerdì 14 maggio. Matteo Salvini è stato preso di mira in un caso risalente al luglio 2019. Allora ministro dell’Interno, aveva vietato lo sbarco a 131 migranti nel porto militare di Augusta, vicino a Catania, in Sicilia. I migranti, soccorsi dalla nave della guardia costiera italiana “Gregoretti”, sono rimasti bloccati a bordo per diversi giorni.
Il giudice del tribunale di Catania ha seguito le requisizioni della Procura, che aveva chiesto l’abbandono della procura in questo caso. Matteo Salvini, presente all’udienza, ha subito gridato vittoria su Twitter: “Il giudice ha deciso NO AL PROCESSO! Grazie a chi mi ha sostenuto”.
Nel sistema giudiziario italiano, il processo inizia davvero solo dopo un’udienza preliminare davanti a un giudice. È quest’ultima, alla luce degli argomenti presentati dalle due parti, che decide se il convenuto è assicurato o meno alla giustizia.
Un altro processo a Palermo
Il tribuno di estrema destra, il cui partito è membro della coalizione attualmente al potere guidata da Mario Draghi, deve essere però processato dal 15 settembre a Palermo, capoluogo della Sicilia, per sequestro di persone e abuso di potere.
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Nell’agosto 2019, ha vietato lo sbarco di 147 migranti salvati in mare dalla ONG Open Arms e ha rifiutato per sei giorni di concedere un porto sicuro alla nave ancorata al largo della piccola isola italiana di Lampedusa (a sud della Sicilia) come condizioni consiglio peggiorato.
Questa decisione giudiziaria è arrivata subito dopo un nuovo afflusso di migranti lo scorso fine settimana a Lampedusa, subito denunciato da Matteo Salvini e dal suo partito, la cui lotta anti-immigrazione è uno dei principali cavalli di battaglia.
Tra il 1 gennaio e l’11 maggio l’Italia ha visto sbarcare sulle isole di Lampedusa e Sicilia, dalle coste nordafricane quasi 13mila persone, tre volte in più rispetto al 2020 nello stesso periodo, e 10 volte in più rispetto al 2019.
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