2 anni e 2 mesi in meno di carcere per Philippe Michel, il pilota d’aereo francese all’origine del più grave incidente aereo degli ultimi 20 anni in Valle d’Aosta. La Corte d’Appello di Torino ha ridotto la pena, confermando le sue responsabilità.
Il 25 gennaio 2019 l’aereo del sessantenne è partito da Megève, in Alta Savoia, senza preavviso che si sarebbe recato al ghiacciaio del Ruitor, in Italia. Si è poi scontrato con un elicottero italiano, provocando la morte di sette persone: il pilota dell’elicottero italiano Maurizio Scarpelli, Frank Henssler, la guida di alta montagna che lo ha accompagnato a far scendere i turisti tedeschi, Christoph Jakob, Ingrid Sattler-Jakob, una Imprenditore bavarese, Maximilian Karl Ludwig Schierer, due sciatori belgi e un francese.
Due persone erano scampate alla morte quel giorno: una su ogni aereo in volo il giorno dell’incidente. Solo un passeggero dell’elicottero, Martin Werner, e Philippe Michel, il pilota dell’aereo francese, sono usciti vivi dall’incidente.
Il francese era stato posto agli arresti domiciliari in Italia fino al processo davanti al tribunale di Aosta. Dopo un anno di addestramento, il francese era stato accusato di “guida spericolata e negligente” mentre si recava in territorio italiano sopra il ghiacciaio del Ruitor senza prestare attenzione ad altri velivoli in volo.
Circostanze aggravanti agli occhi del giudice istruttore di Aosta: la mancata comunicazione di un piano di volo alle autorità aeree e addirittura nessun messaggio inviato una volta in volo, per avvertire altri velivoli della presenza dell’aereo francese.
Condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione in primo grado
Al termine del processo, il giudice valdostano Davide Paladino ha condannato il pilota francese a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Il pubblico ministero, da parte sua, aveva richiesto 7 anni e due mesi.
Venerdì scorso, se la Corte d’Appello di Torino confermasse la sua colpevolezza per il disastro aereo ” per omicidio colposo aggravato Ha ancora riconosciuto le circostanze attenuanti.
Così il suo divieto di esercitare la professione di pilota è stato ridotto a 3 anni (contro i 5 in primo grado).
Annullato anche il fondo di 5 milioni di euro 150.000 deciso dal tribunale di Aosta per risarcire i parenti e le famiglie delle vittime. È stato infatti trovato un accordo, prima dell’apertura del processo d’appello, tra gli avvocati italiani del pilota e le famiglie.
E poi, soprattutto, la pena detentiva di Philippe Michel è stata ridotta a 4 anni e sei mesi.
Nonostante queste riduzioni, la responsabilità del pilota francese è stata confermata in seconda istanza. Ne sapremo di più sulle motivazioni dei giudici torinesi entro 90 giorni. È il momento che la giustizia italiana lascia ai giudici per presentare le sentenze previste.
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