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La situazione dell’epidemia in Italia, prima della riapertura del Paese

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Mentre il governo ha definito il programma di riapertura per l’Italia, il nuovo rapporto epidemiologico settimanale segnala una lenta diminuzione dell’epidemia, modificando nuovamente la mappa dei colori delle regioni a rischio per la settimana del 19 aprile.

Come un raggio di speranza in fondo al tunnel, il rapporto epidemiologico settimanale pubblicato venerdì 16 aprile, conferma la tendenza al ribasso, lenta ma graduale, dell’epidemia. A livello nazionale l’indice di trasmissione del virus è sceso a 0,85 e l’incidenza è salita a 165 casi ogni 100.000 abitanti (contro 210 casi nella valutazione della settimana precedente).

Inoltre, per la settimana del 19 aprile, la Penisola si tinge prevalentemente di arancio (zona a rischio intermedio), mentre restano confinate nella zona rossa (ad alto rischio) solo tre regioni: Sardegna, Valle d’Aosta e Puglia. . Se la zona gialla (rischio moderato) fosse sospesa fino al 26 aprile, 16 regioni – dalla Lombardia all’Umbria – avrebbero i presupposti per esservi classificate.

Si registra un indice di trasmissione del virus (Rt) inferiore a 1. La Lombardia in particolare, segnala 164 casi settimanali positivi ogni 100.000 abitanti, e un indice Rt di 0,78, uno dei più bassi della Penisola.
Nonostante tutto, la regione registra ancora dati preoccupanti sul fronte delle terapie intensive con un tasso di occupazione dei letti del 55%, cioè superiore alla soglia critica del 30%.

Un’altra buona notizia per l’Italia è stata il 16 aprile. Il numero di persone vaccinate (358.000 in un giorno) ha raggiunto un record e ha addirittura superato l’obiettivo prefissato di 40.000 dosi giornaliere aggiuntive.
Domenica sera (18 aprile) sono state somministrate poco più di 15 milioni di dosi di vaccini dall’inizio del piano vaccinale.

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Il 23 aprile una decisiva valutazione epidemiologica

Particolarmente determinante sarà la prossima valutazione epidemiologica settimanale, prevista come ogni venerdì. Definirà le regioni che potranno entrare nella “zona gialla”, e quindi beneficiare delle prime aperture previste dal calendario.

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