domenica, Novembre 24, 2024
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Hamas accusa Netanyahu di “ostacolare” l’accordo di cessate il fuoco

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Domenica il movimento palestinese Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di “ostacolare” l’accordo di tregua a Gaza dopo l’ultimo round di negoziati a Doha.

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“Riteniamo Benjamin Netanyahu pienamente responsabile del fallimento degli sforzi dei mediatori volti a ostacolare l’accordo [celle] “Le vite degli ostaggi sono esposte allo stesso pericolo del nostro popolo” mentre continuano i bombardamenti nella Striscia di Gaza, ha annunciato in un comunicato stampa il Movimento islamico palestinese.

Gli Stati Uniti hanno presentato venerdì una nuova proposta di accordo dopo due giorni di discussioni a Doha tra mediatori americani, qatarioti ed egiziani con Israele.

Hamas ha affermato che la proposta “risponde alle condizioni poste da Netanyahu, in particolare al suo rifiuto di un cessate il fuoco permanente e del ritiro completo dalla Striscia di Gaza”.

La dichiarazione aggiunge che il primo ministro israeliano “ha posto nuove condizioni nel dossier sullo scambio di prigionieri e si è ritirato da altri punti, il che ha impedito il completamento dell’accordo”.




Agenzia France-Presse

Netanyahu aveva già denunciato il “rifiuto ostinato” del Movimento islamico di concludere un accordo di tregua, chiedendo che “la pressione fosse diretta verso Hamas” e “non verso il governo israeliano”, alla vigilia di un incontro con il Segretario di Stato americano. . Anthony Blinken è arrivato a Tel Aviv domenica sera per raggiungere un accordo.

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Nella dichiarazione, Hamas ha rinnovato il suo “impegno rispetto a quanto concordato il 2 luglio, sulla base della dichiarazione di Biden e della risoluzione del Consiglio di Sicurezza”, e ha esortato i mediatori “ad assumersi le proprie responsabilità e obbligare l’”occupazione” ad attuare ciò che è stato concordato il 2 luglio. concordato.”

Nella prima fase, il piano del presidente degli Stati Uniti prevede una tregua di sei settimane, accompagnata dal ritiro israeliano dalle aree densamente popolate di Gaza e dal rilascio degli ostaggi rapiti il ​​7 ottobre, e nella seconda fase, in particolare, un completo ritiro israeliano. Da Gaza.

L’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele ha provocato la morte di 1.198 persone da parte israeliana, la maggior parte delle quali civili, secondo un censimento condotto dall’Agence France-Presse sulla base di dati ufficiali.

Delle 251 persone rapite quel giorno, 111 sono ancora detenute a Gaza, di cui 39 dichiarate morte dall’esercito.

L’attacco israeliano alla Striscia di Gaza ha ucciso almeno 40.099 persone, secondo il Ministero della Sanità di Hamas, che non ha fornito dettagli sul numero di civili e combattenti uccisi.

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