La foce del fiume San Lorenzo ospita una grande varietà di mammiferi marini, in particolare balene e foche. Sonia Gero, project manager del Marine Mammal Monitoring Network, sottolinea l’importanza della partecipazione dei cittadini alla raccolta dei dati sulle foche, che è un’iniziativa essenziale per la conservazione di questa specie.
Il Marine Mammal Monitoring Network (ROMM) è un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata allo sviluppo e alla conservazione delle foche e delle balene di San Lorenzo.
La protezione di queste specie richiede una comprensione globale della loro distribuzione e del loro comportamento, da qui l’importanza della raccolta di dati.
ROMM fa affidamento su una vasta rete di raccoglitori di dati, composta da volontari di diversa estrazione, inclusi attori del settore marittimo come Desgagnés Group e Algoma Harvester. Nel frattempo, anche i tecnici di rete e i cittadini svolgono un ruolo chiave nella raccolta dei dati.
Sul sito di navigazione Whale Habitat, uno strumento di input chiamato Vigie Marine consente a tutti di contribuire segnalando le proprie osservazioni di balene e foche.
“Invitiamo davvero i cittadini a partecipare a questa raccolta dati”, sottolinea Sonia Gero, sottolineando l’importanza dell’impegno dei cittadini per la conservazione delle specie.
L’importanza di raccogliere dati
Attualmente è in corso un progetto specifico per raccogliere dati sulle foche nell’area marina protetta di Manicougan (MPA). Quest’area marina protetta, creata nel 2013, è una delle prime aree protette del Quebec alla foce del fiume San Lorenzo.
“Raccogliamo dati con i tecnici secondo i protocolli di monitoraggio a terra, ma chiediamo anche a tutte le persone che si recano in acqua nei siti di monitoraggio a terra, di stare a distanza e di notare i luoghi in cui troviamo le foche. Questo aiuta a capire meglio la distribuzione e abbondanza così come le balene”, spiega Sonia Jiro.
Seguendo le foche nei siti di traslocazione, luoghi in cui questi animali si riuniscono in gran numero per riprodursi, diventa possibile comprendere meglio e, in definitiva, gestire meglio queste popolazioni all’interno delle aree marine protette. I siti di trasferimento possono essere isole, isolotti o grandi pozze di sabbia.
“L’idea di monitorare queste popolazioni di foche consente una migliore comprensione e forse una migliore gestione di queste aree marine protette”, spiega Sonia Gero. Invitiamo davvero i cittadini a partecipare a questa raccolta dati. »
Applicazione di sorveglianza marittima
L’app Vigie Marine facilita la raccolta dei dati consentendo la localizzazione automatica delle note. Gli utenti possono indicare esattamente dove hanno visto una foca e confrontare il loro avvistamento con foto e descrizioni di diverse specie.
“Le due specie principali osservate nell’estuario sono la foca grigia e la foca comune. La foca grigia ha una testa con un muso molto allungato, che si dice abbia la forma di una testa di cavallo. Le foche portuali hanno un muso piccolo all’insù, che si dice avere la forma di una testa di cane ed è anche più piccolo”, spiega Sonia Gero.
Queste informazioni sono essenziali per identificare le specie e contribuire a un database sanitario.
Settori importanti
I settori delle AMP di Baie-Comeau e Manicouagan sono particolarmente ricchi di traslocazioni di foche comuni e grigie.
Gli sforzi di raccolta dati in queste aree sono quindi della massima importanza per la conservazione di queste specie emblematiche nella regione.
Insomma, raccogliere dati cittadini sulle foche non è solo un’occasione per osservare queste affascinanti creature marine, ma anche un atto di partecipazione alla loro conservazione.
Grazie agli sforzi congiunti di cittadini, tecnici e partner della Rete di monitoraggio dei mammiferi marini, il futuro di queste specie nell’estuario del San Lorenzo può essere protetto meglio.
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