A giugno il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 30,3 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo quota 2.948,5 miliardi. È quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogni e debito” della Banca d’Italia. L’aumento riflette i fabbisogni delle Amministrazioni pubbliche (15,3 miliardi), la crescita della liquidità del Tesoro (13,5 miliardi, a 45,4), nonché l’effetto degli sconti e dei premi di emissione e rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e l’evoluzione dei tassi di cambio (1,4 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 30,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi. Il debito degli enti previdenziali è rimasto pressoché invariato. La vita residua media è scesa leggermente a 7,7 anni, rispetto ai 7,8 anni del mese precedente. La quota di debito detenuta dalla Banca d’Italia è scesa al 23,1 per cento (dal 23,3 del mese precedente), mentre a maggio (ultimo mese per cui sono disponibili questi dati) la quota dei non residenti era al 28,9 per cento (dal 28,8 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e società non finanziarie) al 14,3 per cento (dal 14,1 per cento del mese precedente). A giugno, le entrate fiscali immesse nel bilancio dello Stato sono ammontate a 42 miliardi, con un aumento del 9,9 per cento (3,8 miliardi) rispetto al mese corrispondente del 2023. Nella prima metà del 2024, le entrate fiscali sono ammontate a 248,8 miliardi, con un aumento del 7,5 per cento (17,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
I dati sulle entrate fiscali pubblicati dalla Banca d’Italia “continuano a sorprendere anche i più ottimisti: l’ultimo boom non è un caso isolato e, soprattutto, non è dovuto a una stretta di bilancio. Al contrario, è un esecutivo alleato dei contribuenti che sta ottenendo straordinari successi sul fronte delle entrate”. Lo afferma il deputato Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Finanze e direttore economico del partito, Marco Osnato“Una verità semplice è lì, sotto gli occhi di tutti: un sistema fiscale più semplice ed efficiente, che capisca le esigenze dei cittadini e delle imprese, riesce a ottenere di più”, ha proseguito l’esponente di Fd’I. “Aumenta la creazione di ricchezza nel nostro sistema economico – ha sottolineato -, aumenta l’adempimento spontaneo e si ottengono sempre più successi contro l’evasione fiscale: questa è la ricetta giusta. Nel tempo, l’applicazione della riforma fiscale del governo Meloni darà risultati sempre più evidenti, nonostante l’opposizione di una sinistra che non ha ancora scelto di impegnarsi per il bene della nazione”, ha concluso Osnato.
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