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Italia: Guardiani della Dinastia – SO FOOT – Edizione Speciale Italia – 21 dicembre 2021

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Forse la caratteristica di un eroe è saper emergere da questi momenti difficili, a testa alta e apprezzare tutti i piccoli sforzi quotidiani e tutti i progressi che si fanno giorno dopo giorno. » Davanti al pubblico, come detto Francia Calcio Nel settembre 2003, Dino Zoff ripercorre il doloroso ricordo della partita da incubo dei Mondiali del 1978, dove a lui si deve la doppietta che negò la vittoria alla squadra olandese. Squadra Azzurra Finale (2-1). Sul palco principale del Benevento Teatro Festival accompagnato da un pianista, il grande Dino affascina il pubblico. Attraverso immagini video e immagini della sua carriera proiettate sullo sfondo, ricorda la diversità del destino che lo ha portato dalla disgrazia nazionale nel 1978 all’eroe eterno dei Mondiali di Spagna. L’11 luglio 1982, il 40enne capitano Dino Zoff alzò al cielo al Bernabéu la Coppa del Mondo vinta dalla sua squadra. Fratelli d’Italia Contro la Germania (3-1)… Esiste un Paese diverso dall’Italia che può celebrare un grande calciatore in un luogo culturale così prestigioso? C’è da dire che Dino Zoff, El Mito (La leggenda) incarnava nel Re dello Sport la grandezza dello spirito italiano fatto di gloria e umiltà in quella posizione lì simbolica, il portiere.

Lavoro reale

Dall’altra parte delle Alpi porta Lui è quello giusto “Sorveglia la porta.”. La porta della casa, la porta della famiglia, ma anche la porta della patria. Forse non è del tutto un caso che Gigi Buffon venga improvvisamente preso da un’euforia nazionale ogni volta che canta a tutta voce. Fratelli d’Italia ! Ha dimostrato chiaramente questa sacra missione quando nel marzo 2016 ha battuto il record degli invincibili nel campionato italiano (973 minuti) con la sua straordinaria poesia dedicata al suo gol: “Più di venticinque anni fa ho fatto un giuramento: ho giurato di proteggerti. Di prendermi cura di te contro tutti i tuoi nemici. Ho sempre pensato al tuo benessere, e lo ho messo al primo posto, anche prima del mio Proprio.” Ne comprendiamo il motivo, visto che la sua massa rivoluzionaria lascia ampi spazi dietro le spalle dei difensori RossionerieArrigo Sacchi terrorizzava il calcio italiano a metà degli anni Ottanta: come osava avventurarsi la sua squadra uscendo di casa abbandonata ai contropiedi dell’avversario e protetta solo dalle proprie forze. porta ?

Non c’è dubbio che Dino Zoff fosse campione del mondo a 40 anni, poiché incarnava il buon padre di famiglia, l’uomo saggio e maturo che proteggeva e rassicurava. Fu anche lui a fare della sobrietà e dell’efficienza una delle caratteristiche principali dello stile italiano, talvolta modificato dai fantasiosi Albertusi, Zenga o Peruzzi. “Ho sempre creduto che il portiere ideale non sia quello che fa miracoli e poi commette errori terribiliDino ha annunciato Francia Calcio. La regolarità e la coerenza sono qualità più importanti. » D’Oltralpe nessuno ha dimenticato che la vittoria del 1982, suggellata dai sei gol di Paolo Rossi, fu ottenuta anche al termine della partita tra Brasile e Italia (3-2) in cui il Super Dino si fece vedere essere un’Olympia. Là Eletto Puntava al 3-3, il pareggio di qualificazione, quando blocca sulla linea di porta il potente colpo di testa di Oscar. “Tutti i brasiliani gridavano al gol: tenendolo ben saldo a terra hai fugato gli ultimi dubbi”narrato. Forse è stato quando abbiamo vinto la Coppa del Mondo. »

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In un Paese famoso per la sua tradizione di indiscussa eccellenza portiera – e a lungo rivaleggiato con la grande scuola russa – la sfida di Zoff contro brasiliani Fa parte di un’antologia di altre azioni di “Guardie ✔” non dimenticare mai Squadra Azzurra. Prima di lui, Aldo Olivieri salvò la nazione da un enorme passo avanti contro la Norvegia durante la Coppa del Mondo del 1938, vinta in Francia. Enrico Albertusi para un colpo di testa imparabile di Uwe Seeler nella partita del secolo in Messico 1970, tra Italia e Germania (4-3 AP). Ad Amsterdam 10 italiani contro 11 arancia, Francesco Toldo ha eliminato tutti gli attacchi degli avversari nella semifinale di Euro 2000 parando un calcio di rigore e poi due tiri in porta (0-0, 3 TAB a 1). A Berlino, è stato l’assist di Gigi Buffon sul colpo di testa di Zidane nella finale della Coppa del Mondo 2006 a rovinare le speranze della Francia e forse a far perdere i nervi a Zinedine Zidane. L’estate scorsa era stato il 22enne Gianluigi Donnarumma a subentrare alle scuole tedesca (Neuer, Ter Stegen) e brasiliana (Ederson, Alisson) che concorrevano a succedere a Gigi Buffon. A Wembley, i milanesi diventati parigini sono stati infatti i veri eroi del torneo Nazionaleanche la competizione, facendo vincere la sua squadra grazie alle sue numerose parate, soprattutto quelle effettuate ai calci di rigore nel primo tempo, contro la Spagna (1-1, 4 TAB a 2), e poi in finale, contro l’Inghilterra ( 1-1, da 3 Scheda a 2).

N. 1 dentro e fuori dal campo

Nel calcio italiano, soprattutto interno NazionaleL’arte di difendere è sempre stata associata ai grandi difensori e ai grandi portieri. dopo ogni cosa, porta Inseparabile da Catenaccio : È impossibile immaginare una serratura senza porta… Ai grandi portieri viene spesso affidata la fascia di capitano prescelta. Una tradizione che si osserva sin dal primo titolo mondiale nel 1934 con il leggendario portiere Juventino Gianpiero Combi e Permanente Lorenzo Buffon nel 1962 (prozio di Gianluigi). Ma ancora una volta è stato Dino Zoff a santificare il doppio primato porta E Capitano della squadra Subordinare Nazionale (59 volte), rendendo il 1982 l’unico anno Azzurro Vinse gli Europei (nel 1968, con Facchetti allora capitano) e la Coppa del Mondo nel 1982. Super Dino detiene ancora il record mondiale di selezione invincibile avendo mantenuto la porta inviolata per 1.142 minuti tra il 1972 e il 1974, che gli valsero la pagina Il primo Di Newsweek E secondo posto per il Pallone d’Oro 1973, dietro a Cruyff. Con le sue 176 selezioni, di cui 80 volte da capitano (un record nazionale), Gigi Buffon ha perpetuato due tradizioni all’interno del Paese. Squadra. Da qui il gusto del capitano da portiere, che hanno assaporato una o due volte Pagliuca, Peruzzi, Sirigu e perfino Donnarumma, nonché il suo tesseramento alla Juventus. IL Joventini Buffon, Kompe e Zoff sono tutti confermati nel lungo periodo, e in posizione cruciale Nazionale Deve al suo club una matrice storica in termini di successi internazionali…

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Quindi non sorprenderà se l’Italia, grazie al prestigio dei suoi portieri, rimarrà quasi l’unica grande nazione calcistica (insieme a Leao con… Eletto Oppure Raymond Goethals con la Nazionale belga) perché ha affidato le chiavi della sua selezione a un ex portiere. L’ungherese Lajos Czesler aveva allenato la nazionale italiana nella fase finale della Coppa del Mondo del 1954, e Dino Zoff fu nominato allenatore nel luglio 1998. Si era guadagnato una reputazione di integrità e competenza alla Lazio come allenatore e poi come presidente, e c’era consenso sulla sua scelta. appuntamento dopo l’altra delusione nelle partite internazionali. Concorrenza. Il suo ex incarico di “portiere” è anche una garanzia di stabilità in un’Italia ancora un po’ caotica a livello politico e calcistico. Il suo meraviglioso mandato, che di solito durava fino al 2002, si è concluso con una sconfitta nella finale di UEFA Euro 2000 con un golden goal contro la Francia. Dopo la partita persa di poco, ignobili attacchi di Silvio Berlusconi (“Non possiamo permettere a Zidane di agire liberamente come vuole. Questo non si addice ad un allenatore professionista!”) Causando le dimissioni immediate del grande Dino! Ironicamente, questo stigma Sua imienza Entrambi rafforzarono lo status di assoluta rettitudine morale di Dino Zoff, molto apprezzato dal popolo italiano, così come abbiamo accennato che questi stessi popoli furono spesso tentati di fare dei loro adorati tutori dei perfetti capri espiatori. Non abbiamo mai perdonato a Galli il gol di Maradona ai Mondiali del 1986 e a Zenga il gol di Caniggia nella fallita uscita dalle semifinali dei Mondiali del 1990 in casa…

Grande, innovativo e durevole

Grazie a due grandi portieri, Barthez e Lama, la vittoria dei blu Lemerre a Rotterdam dopo aver vinto Francia 1998 ha minato l’eccezionale leadership dei portieri italiani negli anni ’90 (primatisti invincibili del mondo). Coppa con 517 minuti, 1990), Sebastiano Rossi (grande Rossonero, ma non furono mai convocati in Nazionale!), Gianluca Pagliuca, Luca Marchegiani, Angelo Peruzzi, Francesco Toldo… Al loro apice erano tutti considerati a buon diritto tra i migliori al mondo. Ed è l’ultimo giorno, Gianluigi Buffon, che ha sostituito la bottiglia con un po’ di disciplina e ha ingrandito il grande ambiente del giardino all’italiana in città alla fine del vecchio piano della Coupé del 2006, per uno più grande per sempre! A partire dagli anni ’90, la netta innovazione dello stile italiano si è manifestata per la prima volta a livello fisico, con questi uomini massicci che superavano quasi tutti 1,90 metri (tranne Peruzzi, 1,81 metri). Poi il trend di selezione è continuato con Abbiati (1,91 m), Sirigu (1,92 m) o Donnarumma (1,97 m).

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Un altro punto di forza dei portieri transalpini è stato il rapido adattamento al gioco dei calci, reso necessario dal divieto dal 1992 di prendere la palla su un passaggio all’indietro. Pagliuca eccelleva in questo campo. Così come segue Gigi Buffon: “I cambiamenti regolamentari non mi hanno sorpreso, li aspettavodeciso Francia Calcio. Ad esempio, il fatto di giocare di più con il portiere, coinvolgendolo, per me non è stato un problema perché già nei tirocinanti o in primavera avevo un approccio un po’ innovativo verso questo ruolo. Posso comportarmi come un giocatore libero e fare doppi contrasti sul piede. » La figura leggendaria dei Grandi Guardiani Squadra Merito, infine, della loro eccezionale longevità ai massimi livelli, sia in passato (Zoff, Buffon e anche Peruzzi, portiere sostituto al Mondiale 2006 a 36 anni) che in futuro, con Donnarumma. “Man mano che Buffon cresceva, eravamo preoccupati per il futuro“, respira il giornalista italiano Simone Rovira. Poi è arrivato Gianluigi Donnarumma. Pertanto, a casa, molti ritengono che per scelta siamo tranquilli in questa posizione da 20 anni. » Quindi Gigio ha il futuro davanti a sé: eguagliare Dino Zoff vincendo Europei (è stato fatto) e Mondiale. È giocabile…

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