Un paziente trattato per cancro la scorsa estate ha subito un “danno significativo” a causa di un’overdose di radioterapia. I medici non hanno preso in considerazione il trattamento precedente.
Incidente di radioterapia con gravi conseguenze. In un comunicato stampa pubblicato lunedì 15 luglio. Autorità per la sicurezza nucleare Indica che, il 20 giugno 2024, è stato informato che si era verificato un “evento significativo” che aveva messo a rischio la vita di un paziente in cura per il cancro.
I fatti risalgono all’estate del 2023, al Centro radio-oncologico Oncrad Garonne di Tolosa. La paziente è stata trattata con radioterapia a fasci esterni per trattare una “recidiva di cancro pelvico”. Il problema è che i medici «non hanno tenuto conto di precedenti radioterapie a fasci esterni eseguite diversi anni prima sulla stessa zona anatomica», sostiene l’ASN.
“Nel 2023 è stato quindi effettuato un trattamento completo (di 38 sedute, ndr) che, tenendo conto della prima radioterapia, ha portato a un’irradiazione eccessiva degli organi a rischio”, prosegue il comunicato.
“Grandi parassiti”
Diversi mesi dopo la fine del trattamento, il paziente sviluppò “grandi lesioni che richiedevano un trattamento chirurgico”. Il suo ricovero in ospedale gli ha permesso di “riconoscere l’eccessiva irradiazione”.
L’incidente è stato valutato dall’ASN al livello 4, su una scala di 7, che lo definisce come un “evento grave, pericoloso per la vita, complicante o invalidante”. Il livello successivo (5) corrisponde alla morte del paziente.
Il centro di radioterapia in questione “ha condotto un’analisi approfondita delle circostanze e delle cause dell’incidente”, nota l’ASN, che ricorda l’importanza di tenere conto della “storia dei trattamenti radioterapici” dei pazienti.
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