10 anni fa, il 12 febbraio 2014, accadde uno degli eventi più strani, tristi e insoliti: crollò una parte frana del Museo Corvette. Quest’ultimo si trova a Bowling Green, nel Kentucky, un’ora a nord di Nashville, nel Tennessee.
Fortunatamente il disastro è avvenuto di mattina presto, prima che venisse aperta al pubblico. L’enorme voragine che si è poi creata ha inghiottito otto vecchie auto, alcune delle quali insostituibili.
Dieci anni dopo, il museo ha aperto una mostra temporanea di tre mesi intitolata “Dalla terra al cielo: reinventare il flusso”. (Dalla Terra al Cielo: reinventare l’abisso)
E così, fino al 15 settembre, lo spettacolo renderà omaggio al restauro della Mallett Hammer Z06 del 2001, della 1,5 milionesima Corvette mai realizzata, della ZR-1 Spyder e anche di una ZR1 “Blue Devil” del 2009. Come altri manufatti, è stato inghiottito dal buco largo 40 piedi e profondo 60 che si apriva nella parte del museo conosciuta come Skydome.
Alcune vetture sono state restaurate e la mostra mira a preservare la storia delle Corvette e dell’evento, ma anche a sottolineare il progresso.
Per capire il motivo dell’incidente è interessante leggere cosa dice il giornalista Robert Dover del sito dell’Auto Authority:
“Il National Corvette Museum si trova dall’altra parte della strada rispetto allo stabilimento di assemblaggio della Corvette della General Motors a Bowling Green, e si trova in cima a un’area carsica, a circa 30 miglia dal Mammoth Cave National Park, il sistema di grotte più lungo e famoso del mondo un Kentucky minerario, dove grotte e sorgenti sotterranee scorrono come vene sotterranee e i sedimenti si muovono continuamente attraverso le cavità della terra, creando doline. Cinque giorni dopo l’apertura del buco della Corvette, un altro buco più grande si aprì a 25 km di distanza.
Il crollo ha fatto notizia in tutto il mondo. L’autore di queste righe aveva visitato il luogo nel 2012 ed è stato speciale vedere alcuni dei pezzi ammirati che erano stati fotografati qualche mese prima trasformati in pezzi.
Se ti trovi in zona, una visita è d’obbligo, soprattutto perché avrai l’opportunità di vedere Corvette uniche, comprese quelle che furono distrutte durante l’evento.
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