La previsione di crescita del PIL italiano è stata rivista leggermente al ribasso nel terzo trimestre 2020 (+ 15,9%) e prevede una contrazione del 5% rispetto al 2019.
I settori manifatturiero e dei servizi – che hanno registrato una crescita ciclica rispettivamente del 33,1% e dell’11,9% – hanno spinto il PIL italiano nel terzo trimestre (luglio-settembre), consentendo all’Istat di prevedere una crescita del 15,9%, appena al di sotto del 16,1% indicato sul 30. Ottobre. Nell’arco di un anno, rispetto al terzo trimestre 2019, l’economia italiana si è contratta del 5% (rispetto al 4,7% stimato ad ottobre). Durante il 2020, il PIL italiano dovrebbe diminuire dell’8,3%.
Il terzo trimestre ha visto anche una crescita della domanda interna, compreso un aumento dei consumi del 9,2% e un boom degli investimenti del 31%. In dettaglio, la spesa delle famiglie ha registrato un aumento del 15% in termini economici. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate rispettivamente del 15,9% e del 30,7%
Vale anche la pena notare che l’orario di lavoro ha registrato un aumento del 21% tra luglio e settembre, o un aumento del 21% rispetto al trimestre precedente.
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