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“Possiamo viaggiare molto con l’immaginazione”.

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“Possiamo viaggiare molto con l’immaginazione”.

La talentuosa pianista italiana Vanessa Benelli Moselle mette le dita sui tasti della tastiera per la prima volta all’età di tre anni. Da allora è prof Un importante rappresentante della musica contemporanea Illustrato anche come conduttore. a Casta Diva, Il suo ultimo disco è stato pubblicato il 20 novembre in Decapianista Fa rivivere la grande tradizione della trascrizione lirica. Torna così all’opera attraverso il pianoforte e celebra il rapporto che unisce i capolavori dell’opera italiana con il genio pianistico di compositori come Liszt, Chopin o Thalberg. Nel microfono di Arnaud Laporte per una lunga intervista, ci racconta di più sulla sua ispirazione e sul suo processo creativo come musicista eclettico.

Vanessa Benelli Moselle ci racconta del suo ultimo album “Casta Diva” …

È un disco che sposa l’opera italiana con i miei strumenti. Sono sempre stato affascinato da questo rapporto tra capolavori d’opera, famose melodie meravigliose, grandi temi, melodie, iniziative dell’opera italiana, interpretazione e riproduzione di grandi talenti romantici. Come Thalberg, Chopin, Liszt … le copie che creano sono tracce di ingegno, ma anche di fantasia.

C’è molta ricchezza, di idee musicali in questi brani che non sono solo copie scritte ma sono diventati opere realizzate per stupire il pubblico con la loro ingegnosità ma anche per avvicinare il pubblico alla musica e alla musica.

Figura di spicco nella musica contemporanea

Vanessa Benelli ha promesso Moselle fin dall’infanzia a una fiorente carriera, unendosi all’Accademia pianistica di Imola in Italia a soli sette anni. Questo è il punto di partenza della sua ascesa che l’ha portata ai quattro angoli d’Europa, dalla Russia dove si è formata al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca insieme a Mikhail Voscrinsky e Yuri Bachemt a La France, Germania, ma anche in Inghilterra dove ha studiato con Dmitry Alexiev presso il Royal College For London Music. Si è dimostrata in tutte le fasi un fiore di pianoforte che ha padroneggiato la musica tradizionale e contemporanea.

Il viaggio è una dimensione molto importante per me, come lo è per molte persone che sono state ispirate da qualcosa di molto alto.

Durante l’intervista, l’artista parla della sua formazione:

Ho imparato la disciplina molto presto, è importante tanto per gli artisti quanto per le major sportive. C’è anche una dimensione formativa nella musica che ho imparato molto velocemente. Ma c’è piacere, passione e qualcosa di così naturale che le parole non possono descriverlo.

C’è questa dimensione immaginaria dell’immaginazione, dell’intrattenimento, che sto molto attento a non perdere con il lavoro, la professionalità. Va bene se hai sempre entrambi.

Nel 2006, su invito di Karlheinz Stockhausen, Vanessa Benelli Mosell ha lavorato a stretto contatto con il compositore fino alla sua morte. Le sue spiegazioni per Parti di pianoforte Il pianoforte gli è valso riconoscimenti internazionali, e molti premi e riconoscimenti, ma soprattutto gli ha dato un gusto per la musica contemporanea. Per lei, quest’ultima è una priorità assoluta, se non una lotta. Da allora ha collaborato a molti lavori creativi di importanti compositori contemporanei come George Benjamin, Huggies Dufort, Stefano Gervasoni, Martin Matallon e Marco Strobea. Revelation of the Presences Festival 2019, dedicato alla musica e alla creatività contemporanee, è in cartellone per la cerimonia di apertura 2020 che ha onorato Wolfang Rhim.

Ci sono sempre cose molto diverse in noi, nel nostro universo e nella nostra vita. Queste non sono solo cose diverse, ma cose opposte e simili, e questo è ciò che stimola le sfide. Per me la cosa più importante nel mio lavoro artistico è la sfida. La cosa che preferisco è sfidare la fantasia.

Artista eclettico

Dal suo debutto con Pascal Ruggie e alla Wigmore Hall di Londra, Vanessa Benelli Moselle ha accompagnato le più prestigiose orchestre europee. Nel 2012, Martha Argrich ha sostituito Chopin VE Secondary con un’esibizione da solista a Mosca, guidata da Yuri Paschet, al festival “Petrasanta in Concerto”. Questa esperienza è un vero punto di partenza, poi è iniziata nel 2016 alla Scala di Milano e al Teatro Reggio di Torino. Oggi si esibisce in molti festival come Ravello, Saratoga, Schloss Elmau, Ramatuil, Meto Citymember Music, Les Arcs, Lee Piano Follies e molti altri.

Vanessa Benelli Moselle è stata anche interpretata come direttore d’orchestra, e ha lavorato con varie orchestre tra le quali possiamo alzare l’Ensemble Divertimento o Cinphonia a Berlino o Wiener Cam Orchestra.

Era il repertorio dell’orchestra che mi ispirava e mi suscitava sempre una grande emozione inspiegabile e un fascino completo contro questa ricchezza risonante e armoniosa.

Il pianoforte mi ha dato la sua ambizione di assorbire il repertorio, quindi le due attività mi completano perfettamente. Il trend mi ha mostrato risultati sorprendenti e ha acceso nuovi amori come Rossini, Wagner e Mahler, e siamo abbastanza fortunati da poter dire se abbiamo lavorato sui risultati.

Con quasi dieci registrazioni di clock, la batteria di Vanessa Benelli Moselle è già ben sviluppata. Fedele al marchio Decca da allora [R]si è evoluto Nel 2014, ha firmato tra gli altri record LuceE il Rachmaninoff Concerto per pianoforte n. 2 o riverbero Con il violoncellista Henry Demarkett.

La sua notizia: il suo album Casta Diva Uscito il 20 novembre da Decca.

Suoni che vengono trasmessi durante lo spettacolo:

  • Estratto da un’intervista alla televisione francese a Stockhausen in francese sulla difficoltà di suonare musica, 1971.
  • “Klavierstück IV” per Stockhausen eseguita da Vanessa Benelli Moselle nella registrazione “Revolution / Stockhausen Beffa and Stravinsky: Works for piano”
  • Il brano “Love in Portofino” di Dalida.
  • Estratti da “Memories of Lucia de Lammermur”, di Lisst, dopo Donizetti, nell’album Casta Diva di Vanessa Benelli Moselle.
  • Mescola “La symphonie du Nouveau Monde” di Dvorak e “Initiales BB” di Gainsbourg.

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