L’Italia potrebbe opporsi alla nomina del Primo Ministro estone Kaja Kallas come prossimo Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. Quest’ultima, però, secondo gli analisti, è la principale candidata per la carica a causa del suo interesse per il fronte orientale.
La Kallas, che sostiene apertamente l’Ucraina, è una figura rispettata e non ci sono obiezioni personali alla sua nomina da parte italiana, hanno detto a Euractiv fonti a Bruxelles del partito populista di estrema destra. Fratelli d’Italia (Conservatori e Riformatori Europei, CRE) del Primo Ministro italiano Giorgia Meloni.
Il problema principale risiede nella rappresentanza politica “poiché i Renew Liberals hanno recentemente subito una sconfitta elettorale e presto perderanno la loro posizione di terzo gruppo più grande in Parlamento”, aggiungono le fonti. Si riferiscono al fatto che presto il gruppo di cui fa parte il partito di Kaja Kallas non sarà più il terzo gruppo più grande al Parlamento europeo.
In questo contesto, secondo le fonti, l’importanza data al ruolo di Alto Rappresentante è sproporzionata.
La priorità che Kaja Kallas attribuisce all’Ucraina e al Fronte Orientale potrebbe preoccupare l’Italia, rendendola un candidato meno favorevole.
Gli analisti spiegano la riluttanza della Meloni, leader dell’ Fratelli d’Italia e CRE, per delegare le responsabilità di politica estera agli Stati baltici. Secondo loro, il timore è che l’attenzione si concentri troppo sull’Est, a scapito delle questioni mediterranee e delle preoccupazioni sull’immigrazione.
Quest’ultimo punto è cruciale per la Meloni, che chiede una distribuzione più equa dei migranti all’interno dell’Unione Europea, una questione chiave della sua campagna elettorale.
Nonostante la recente adozione del Patto su migrazione e asilo, gli Stati membri dell’UE e la Commissione europea si rivolgono sempre più ad accordi con paesi terzi per gestire l’immigrazione irregolare.
Il primo ministro italiano è un forte sostenitore dell’esternalizzazione delle procedure di asilo a paesi terzi, come l’accordo raggiunto con l’Albania, al fine di ridurre il peso sugli stati del sud. UNIONE EUROPEA. Un approccio sostenuto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Lunedì sera, secondo quanto riferito, la Meloni ha respinto il pacchetto di candidature proposto, rifiutandosi di accettare un pacchetto prestabilito. Le fonti dicono che è stata particolarmente critica nei confronti della mancanza di una consultazione più ampia, sottolineando che la soluzione è stata discussa solo tra i leader della maggioranza.
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