Enormi colonne di fumo nero si sono alzate sulla vasta area. I vigili del fuoco hanno riferito che oltre l’80% del complesso commerciale Maryewelska 44, situato nel quartiere Białoleka di Varsavia, è bruciato e il suo tetto è crollato.
La polizia non ha riportato vittime, ma i proprietari dei negozi si sono sentiti disperati perché hanno perso i loro mezzi di sussistenza. Il quotidiano Gazeta Wyborcza ha riferito che alcuni venditori vietnamiti volevano entrare per recuperare la loro merce dal complesso, ma gli agenti di sicurezza glielo hanno impedito.
L’Associazione degli uomini d’affari vietnamiti in Polonia ha affermato che l’incendio ha causato “enormi perdite finanziarie ai commercianti” e lo ha descritto come “una terribile tragedia per migliaia di commercianti e le loro famiglie”.
Specialisti del soccorso chimico e ambientale erano tra i tanti funzionari di soccorso coinvolti nell’operazione. Le autorità hanno inviato un messaggio di testo avvertendo i residenti di Varsavia dell’incendio e chiedendo loro di rimanere nelle loro case con le finestre chiuse.
La proprietà del centro commerciale è Mirpod, una società di costruzioni industriali quotata alla Borsa di Varsavia.
La polizia di Varsavia ha detto di aver iniziato a indagare sull’incendio, scoppiato intorno alle 3:30 ora locale, ma di non aver ancora determinato le cause.
Lunedì l’amministrazione comunale di Varsavia intende discutere degli aiuti finanziari per i piccoli commercianti i cui mezzi di sostentamento sono stati distrutti.
I centri commerciali e i grandi magazzini sono solitamente chiusi la domenica a causa del divieto commerciale imposto dal precedente governo, che aveva stretti legami con la Chiesa cattolica. I piccoli commercianti sono però esentati da questo divieto e molti piccoli negozi del centro sono aperti anche di domenica.
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