(ROMA) Martedì l’Italia compie un passo importante nelle trattative per risolvere la crisi politica provocata dalle dimissioni del premier Giuseppe Conte, i cui esiti appaiono incerti mentre il Paese scivolava in una pericolosa recessione.
Il presidente della Camera dei Rappresentanti Roberto Fico, che venerdì è stato incaricato dal presidente Sergio Mattarella di tenere consultazioni per trovare una maggioranza parlamentare basata “sugli stessi gruppi che hanno sostenuto il precedente governo”, deve riferire martedì pomeriggio a lui l’esito delle interviste. .
Conte è stato costretto a dimettersi martedì, quasi due settimane dopo il ritiro dalla sua coalizione che include l’ex premier Matteo Renzi e il suo piccolo partito, Italia Viva (IV), necessaria per una maggioranza parlamentare. I due pilastri della sua coalizione, il Partito Democratico (PD, centrosinistra) e il Movimento Cinque Stelle (M5S, l’anti-regime fino al potere), continuano a sostenerlo.
Da un lato, Matteo Renzi, presidente del Consiglio dal 2014 al 2016, continua a esprimere il suo calore e la sua freddezza sul suo potenziale ritorno alla coalizione, inviando segnali contraddittori che deliziano i politologi della stampa italiana.
Lontano dal programma governativo, i quotidiani hanno fatto eco alle trattative in corso sulla distribuzione di incarichi ministeriali. “Il programma si è fermato e una guerra sui nomi: il governo Conte è in bilico”, riassume martedì La Stampa il quotidiano torinese.
Il principale quotidiano Il Corriere della Sera ha confermato che “un accordo è possibile, ma Italia Fifa chiede grandi ministeri”.
Spetterà al Presidente Mattarella sbrogliare questa complessa situazione.
Nel frattempo, il signor Conte continua a gestire le attività quotidiane nel mezzo della pandemia, che ha ucciso più di 88.000 persone e causato un calo del PIL dell’8,9% nel 2020, secondo una stima ufficiale pubblicata martedì. La terza economia più grande della zona euro sta subendo uno dei peggiori cali del PIL nella zona euro. La Francia ha visto il suo PIL diminuire dell’8,3% nel 2020 e la Germania del 5%.
Ogni ora 50 persone perdono il lavoro […] Nel 2020, il fumo è esploso in 440.000 postazioni di lavoro “, ha detto La Stampa.
Per rilanciare l’economia in difficoltà, il governo conta su un piano da oltre 200 miliardi di euro finanziato dall’Unione Europea, ma l’attuale crisi politica mette in dubbio la capacità del Paese di attuarla.