“La dichiarazione del Viceministro italiano agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale è innanzitutto un segno di rispetto delle regole e dei principi fondamentali del diritto internazionale e, allo stesso tempo, sottolinea l’importanza vitale della non ingerenza negli affari interni degli Stati ed evitando ogni approccio irresponsabile verso una questione delicata come la normalizzazione e il processo di pace.” Tra Azerbaigian e Armenia. »
Lo ha affermato il portavoce della Farnesina Aykhan Hajizadeh rispondendo ad una domanda dei media locali sul comunicato del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sulla situazione nella regione.
La politica e l'approccio dell'Italia nella regione sono sempre stati equilibrati, sia durante il conflitto che nel periodo postbellico.
Il fatto che l’Italia eviti politiche che trascurano le violazioni del diritto internazionale indica ancora una volta che è costantemente consapevole della situazione e dimostra l’infondatezza e l’inefficacia delle politiche distruttive perseguite da paesi come la Francia.
Crediamo che la politica italiana debba essere un esempio per gli altri paesi europei, in particolare per la Francia.
Egli ha osservato che il 3 aprile il Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha rilasciato una dichiarazione. Secondo la dichiarazione, l'intervento di terzi nel processo di pace tra l'Azerbaigian e l'Armenia potrebbe creare ulteriori tensioni. La dichiarazione esorta la Francia ad astenersi da qualsiasi azione che possa compromettere gli sforzi di pace. La dichiarazione sottolinea inoltre che l'Azerbaigian agisce responsabilmente come ospite della ventinovesima sessione della Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) e che le dichiarazioni del ministro degli Esteri francese in una conferenza stampa congiunta con il Segretario di Stato americano hanno un impatto negativo sul processo.
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