Che si tratti di uova, galline o conigli, il cioccolato è da tempo onnipresente nelle celebrazioni pasquali, ma come è iniziata questa tradizione?
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Per comprendere questo fenomeno bisogna innanzitutto tornare ai tempi antichi, periodo in cui nacque l'usanza di scambiarsi uova decorate, quando questo simbolo di fertilità e rinnovamento veniva utilizzato soprattutto per indicare l'arrivo della primavera, secondo quanto riportato dai media occidentali segnalato. Francia.
Questa tradizione fu adottata dalla Chiesa cristiana quando le uova erano uno dei cibi proibiti durante la Quaresima, un periodo di privazione di 40 giorni che terminava con la Pasqua, a partire dal 3° secolo.
Finalmente, nel XVIII secolo, il cioccolato entrò nella celebrazione della Pasqua.
Con la democratizzazione del cacao, il cioccolato assume sempre più forme, inclusa quella a uovo.
E così, poco a poco, le uova decorative lasciano il posto alle uova di cioccolato, e infine ai conigli e alle galline, forme immaginate dai cioccolatieri.
La Chiesa cattolica francese sottolinea sul suo sito che “l’usanza di offrire uova di cioccolato o conigli è di origine commerciale”.
Da allora la Pasqua rappresenta un periodo molto importante per il fatturato dei cioccolatieri.
In un'intervista alla LCN, il cofondatore dell'azienda di cacao e cioccolato QANTU ha stimato che all'inizio della primavera ci sarà un “aumento del 20% delle vendite annuali” e che ciò richiederebbe soprattutto un aumento della produzione di cioccolato a partire da gennaio.
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