Lo chef stellato italiano Marco Sacco è stato condannato venerdì 8 marzo a una pena detentiva con sospensione della pena di due mesi e 20 giorni, oltre a un risarcimento di oltre 20.000 euro da versare alle vittime di un'intossicazione alimentare. , riferisce il quotidiano italiano La Repubblica . Il ristoratore aveva servito vongole non commestibili nel suo ristorante due stelle piemontese, Piccolo Lago, vongole non commestibili durante un pranzo di nozze nel luglio 2021.
Il banchetto non si è svolto come previsto, secondo quanto riportato dal quotidiano italiano. I crostacei incorporati nel risotto alle vongole erano contaminati da un norovirus, le cui proprietà causano la gastroenterite. Un totale di 53 ospiti sono stati avvelenati. Anche gli sposi non sono sfuggiti.
Il cuoco si difese. “Abbiamo acquistato queste vongole che possono essere consumate crude, come indicato sull'etichetta del produttore e sulla scheda prodotto. Sono vongole che utilizzo dal 2015. Da quando ho questo fornitore ho servito più di tremila piatti di questo tipo. » ha spiegato alla rivista specializzata in cucina Il Gusto.
Danni da 21.150 euro
Tali argomentazioni non hanno trovato eco davanti al tribunale di Verbania (Piemonte). Il ristoratore è stato condannato per lesioni colpose e commercio di prodotti alimentari dannosi. La sentenza non verrà registrata nel suo casellario giudiziario. Gli sposi riceveranno un risarcimento di 4.000 euro ciascuno, mentre gli invitati contagiati riceveranno 250 euro a persona. Lo chef dovrà sborsare complessivamente 21.250 euro.
Alla stessa pena detentiva con sospensione della pena è stata condannata la responsabile di sala, Raffaella Marchetti. Per i due imputati il pubblico ministero aveva chiesto una pena detentiva di otto mesi.
Le spose e gli sposi che subiscono un torto quando le loro spese legali sono coperte potrebbero ottenere ulteriori danni. Sul punto una successiva udienza dovrà fornire una risposta.
“Evangelista di zombi. Pensatore. Creatore avido. Fanatico di Internet pluripremiato. Fanatico del web incurabile”.