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È morto Gianluca Vialli, leggenda del calcio italiano

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È morto Gianluca Vialli, leggenda del calcio italiano

Pochi giorni dopo la morte di Pelé, è morto un altro grande attaccante… la leggenda italiana Gianluca Vialli, 58 anni, è morto nella notte tra giovedì e venerdì a Londra. L'ex capocannoniere di Sampdoria e Juventus ha perso la sua ultima partita a causa di un cancro al pancreas, con cui combatteva dal 2017.

“È con incommensurabile tristezza che annunciamo la morte di Gianluca Vialli”, scrive la sua famiglia in un comunicato. È morto ieri sera circondato dalla sua famiglia, dopo cinque anni di malattia che ha affrontato con coraggio e dignità. Ringraziamo le tante persone che in questi anni lo hanno sostenuto con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”. Viale lascia Catherine, sua moglie da vent'anni, e le sue due figlie, Olivia e Sophia.

A metà dicembre l'ex nazionale ha deciso di lasciare lo staff tecnico del Club Nazionale, dove era a capo della missione del tecnico Roberto Mancini, per recarsi nella capitale inglese per farsi curare. Quando la sua malattia venne rivelata nel 2018, prima di scrivere un libro sulla sua lotta, disse: “Non sono ancora sicuro di cosa accadrà dopo e di come finirà la partita”. Comunque spero che la mia storia aiuti gli altri. »

Per i giovani, che non conoscono Lombard, originario di Cremona, vale la pena ricordare quello che ha rappresentato negli anni '80 e '90, dove Vialli, velocissimo, potente e bravissimo di testa, è stato protagonista per otto stagioni al Genoa della Sampdoria (1984). ). -1992) prima di approdare alla Juventus nel Torino (1992-1996) e poi al Chelsea (1996-1999), dove conclude la sua carriera da calciatore contestualmente a quella di allenatore.

In 19 stagioni, l'italiano ha giocato 673 partite e segnato 259 gol, costruendo un palmares impressionante, ricco di due titoli di Serie A, una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa UEFA, due Coppe delle Coppe e una Coppa d'Inghilterra. Quattro Coppe Italia, la Coppa di Lega inglese e la Supercoppa Italiana. Vialli ha vestito la maglia azzurra della Squadra Azzurra 59 volte (16 gol) senza riuscire a vincere un trofeo importante nonostante sia arrivato terzo “in casa” nel 1990.

Da allenatore, Vialli ha vinto quattro titoli con il Chelsea prima di allenare il Watford (2001-2002). Nel 2019 è entrato a far parte della Federazione Italiana per guidare la delegazione e sostenere il suo vecchio compagno e fedele amico, l'allenatore Roberto Mancini, con il quale ha tormentato le difese del Calcio con la maglia della Sampdoria. Una mano tesa da Mancini per sostenere Vialli nella sua battaglia contro la malattia.

“Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, ma non posso farci niente”, ha spiegato Vialli in un documentario del 2020 dopo aver pensato di essere fuori pericolo dopo che 17 mesi di chemioterapia avevano riportato i suoi riccioli castani allo stato di cancro. ricordi. Lui è salito sul treno con me e io devo continuare a viaggiare a testa bassa, senza mai arrendermi, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere in pace ancora per tanti anni, perché sono ancora tante le cose che desidero. Voglio fare. »

Nel 2021, la vittoria degli italiani sull'Inghilterra nella finale degli Europei ha portato a scene toccanti tra Mancini e Vialli. Il tecnico ha detto: “La nostra amicizia vale più di tutto l'oro del mondo perché alla Sampdoria sapevamo tutto”. Oggi è un traguardo per entrambi…”

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