Una pianta utilizzata per migliaia di anni nella medicina tradizionale indiana potrebbe portare allo sviluppo del primo trattamento per la sclerosi laterale amiotrofica, ha dimostrato un lavoro svolto presso l'Università di Laval.
La professoressa Chantelle Sefton e i suoi colleghi hanno scoperto che la witaferina A, un estratto della pianta di ashwagandha, ha causato la scomparsa dei sintomi nei topi geneticamente modificati per riprodurre la sclerosi laterale amiotrofica.
Il professor Sefton, che insegna alla Facoltà di Medicina della Fondazione del Quebec, ha rivelato alla stampa canadese che “c’è un miglioramento delle funzioni motorie e dei disturbi cognitivi”.
La sclerosi laterale amiotrofica, o malattia di Lou Gehrig, è stata portata all'attenzione del pubblico dieci anni fa dalla famosa Ice Bucket Challenge. La malattia provoca l’atrofia dei muscoli che sono sotto il controllo cosciente di una persona, come quelli delle braccia e delle gambe, nonché quelli del viso, del collo e della lingua.
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è causata dalla perdita dei motoneuroni superiori, che si trovano nel cervello, e dei motoneuroni inferiori, che si estendono dal midollo spinale ai muscoli.
Alcuni ricercatori del Quebec hanno scoperto che la comparsa dei primi sintomi è preceduta da cambiamenti strutturali nei neuroni superiori. Questi cambiamenti possono richiedere il potenziamento delle cellule immunitarie del sistema nervoso centrale, della microglia e degli astrociti.
Sebbene inizialmente benefica, la presenza di queste cellule immunitarie diventa tossica per i neuroni se prolungata perché provoca una diminuzione delle connessioni sinaptiche tra i motoneuroni nel cervello e nel midollo spinale. Segue una diminuzione delle connessioni sinaptiche con i muscoli e questi cambiamenti causano atrofia e perdita delle funzioni motorie.
“Le cellule immunitarie cercano di proteggere i neuroni”, ha spiegato il professor Sifton. Ma quando vengono attivati per troppo tempo, possono causare danni.
L'equipe del professor Sefton ha scoperto che la witaferrina A è in grado di bloccare l'infiammazione, consentendo il ripristino delle connessioni sinaptiche perdute. “Quando riduciamo l'attivazione delle cellule immunitarie nel sistema nervoso centrale, ciò dà ai neuroni l'opportunità di rigenerarsi”, ha riassunto.
L'efficacia della witaferina A contro la sclerosi laterale amiotrofica è stata già dimostrata da un altro ricercatore dell'Università di Laval, il professor Jean-Pierre Julien. Il lavoro della professoressa Sefton e dei suoi colleghi arricchisce queste conoscenze dimostrando l'efficacia della molecola contro un altro modello della malattia.
“Ciò fornisce un altro motivo per credere che potrebbe essere efficace sugli esseri umani”, ha aggiunto.
L'Ashwagandha è un arbusto sempreverde che cresce in Asia e Africa. Gli integratori alimentari sono disponibili in commercio senza prescrizione medica, ma le numerose virtù terapeutiche attribuite alla pianta – soprattutto per combattere lo stress e l'ipertensione – non sono mai state scientificamente provate.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Acta Neuropathologica Communications.
Jean-Benoît Legault, La stampa canadese
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