Un lavoratore presso il sito di smantellamento della distrutta centrale nucleare di Fukushima Daiichi (nel nord-est del Giappone) è rimasto vittima di una contaminazione radioattiva sul viso, secondo quanto riferito dal gestore dell’impianto, poiché un incidente simile era già avvenuto in ottobre.
La TEPCO ha spiegato giovedì in un comunicato stampa che l’ultimo incidente deve essersi verificato lunedì quando questo lavoratore si è tolto la maschera integrale che lo proteggeva e sulla quale erano stati posizionati materiali radioattivi dopo il lavoro.
La TEPCO ha confermato che gli esami del suo intero corpo hanno dimostrato che la sua contaminazione interna non superava gli standard di sicurezza internazionali in questo campo e che le condizioni di salute del dipendente erano immediatamente stabili. Ulteriori risultati dell’analisi saranno resi noti a gennaio.
Il gruppo ha ricordato ai propri dipendenti a Fukushima di pulire sempre con molta attenzione le maschere prima di toglierle.
Alla fine di ottobre, altri quattro lavoratori del sito sono stati esposti a spruzzi d’acqua contenenti materiali radioattivi e due di loro sono stati portati in ospedale a scopo precauzionale.
Gli esami medici hanno dimostrato che l’esposizione alle radiazioni di queste due persone nell’ospedale non superava gli standard di sicurezza in vigore presso il sito della fabbrica, ha annunciato giovedì TEPCO. Secondo il gruppo non sono stati rilevati problemi di salute per questi due dipendenti.
I cuori di tre reattori dell’impianto di Fukushima Daiichi si sciolsero dopo che un gigantesco tsunami nel marzo 2011 devastò il sito, provocando il peggior disastro nucleare del mondo dai tempi di Chernobyl nel 1986.
Diverse migliaia di persone lavorano ancora ogni giorno a Fukushima Daiichi per svolgere complesse operazioni di pulizia e smantellamento che dovrebbero richiedere diversi decenni.
Alla fine di agosto, la TEPCO e il governo giapponese hanno iniziato a rilasciare molto gradualmente in mare 1,3 milioni di metri cubi di acqua trattata dell’impianto, utilizzata in particolare per raffreddare i noccioli dei tre reattori sciolti dopo il disastro. .
L’operazione è stata approvata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ma ha provocato una crisi diplomatica tra Giappone e Cina, che dalla fine di agosto ha sospeso tutte le importazioni di prodotti ittici giapponesi, seguita dalla Russia.
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