Mercoledì l’Iran ha annunciato di aver lanciato con successo una “capsula vitale” nello spazio, un nuovo passo nell’ambizioso programma spaziale sviluppato dalla Repubblica islamica nonostante le preoccupazioni dei paesi occidentali sui suoi obiettivi.
“Dopo un decennio di inattività, la nuova capsula vitale del nostro Paese è stata lanciata con successo ad un’altitudine di 130 chilometri da una piattaforma di lancio di fabbricazione locale”, ha detto il ministro delle Comunicazioni Isa Zaripur all’agenzia di stampa ufficiale IRNA.
Questa capsula da 500 chilogrammi è stata trasportata da una piattaforma di lancio di nuova generazione chiamata “Salman”, sviluppata con l’obiettivo di inviare gli astronauti nello spazio.
L’Iran ha lanciato la sua prima “capsula vitale” nel 2010 con a bordo animali vivi: un topo, due tartarughe e un lombrico. Nel 2013 ha poi inviato una scimmia nello spazio, che è tornata viva.
L’Iran è stato testimone di numerosi fallimenti nel lancio di satelliti a causa di problemi tecnici.
Ma il 27 settembre, le Guardie Rivoluzionarie, l’esercito ideologico della Repubblica Islamica, hanno annunciato di aver messo in orbita un satellite per immagini, Noor-3, a 450 chilometri sopra la Terra.
Teheran insiste sul fatto che le sue attività aeree sono pacifiche e conformi a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ma i governi occidentali temono che i sistemi di lancio satellitare iraniani includano tecnologie intercambiabili con quelle utilizzate nei missili balistici in grado di trasportare una testata nucleare, qualcosa che l’Iran ha sempre negato di voler costruire.
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