L’Italia ridurrà da 90 a 70 euro all’anno il canone obbligatorio per l’audiovisivo, che contribuisce al finanziamento del canale televisivo e radiofonico pubblico Rai, ha dichiarato lunedì 17 ottobre il vice primo ministro Matteo Salvini, secondo l’agenzia Reuters.
Questa modifica, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno nell’ambito del bilancio 2024 approvato dal governo, equivale a una riduzione di circa il 22%. Matteo Salvini, il cui partito di estrema destra della Lega ha promesso da tempo di eliminare completamente i sussidi alla Rai, ha presentato la riduzione come un primo passo.
Mentre le associazioni dei consumatori italiane hanno accolto favorevolmente la decisione, il presidente del sindacato dei giornalisti (Federazione Nazionale Stampa Italiana, FNSI), Vittorio di Trapani, ha affermato che essa indebolisce ulteriormente l’indipendenza della Rai. La catena sarà costretta a farlo “ridurre la sua forza lavoro o farsi portavoce del governo per ricevere i fondi mancanti per la sua tassazione”ha così reagito Vittorio di Trapani su X (ex Twitter).
La posizione fiscale finanziaria generale della Rai non prevede 1 centesimo di risparmio per città, consiglio al governo di controllare definitivamente il Servizio Pubblico.
Un altro anno la dimensione della superficie è piccola o piccola o piccola. pic.twitter.com/2iIa9CsewK— Vittorio di Trapani (@vditrapani) 16 ottobre 2023
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In Italia il canone audiovisivo viene pagato automaticamente tramite una maggiorazione sulla bolletta elettrica, introdotta nel 2016 per contrastare le frodi diffuse. Come sottolinea l’Unione europea di radiodiffusione (EBU), diversi paesi della più ampia regione europea hanno recentemente abbandonato il sistema del canone, tra cui Francia e Turchia nel 2022.
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