Germania
Lo scienziato verde dice di essere stato licenziato perché si era rifiutato di volare
Il ricercatore dell’Istituto di Economia Mondiale sarebbe dovuto rientrare a Kiel dopo una missione in Oceania, ma il volo è stato ritenuto troppo inquinato. Il datore di lavoro ha rescisso il contratto.
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Contattato, l’Istituto per l’Economia Mondiale, con sede a Kiel, ha rifiutato di commentare la questione, ritenendola correlata a “questioni interne ai dipendenti”.
Illustrazione: Istituto Kiel
Uno scienziato e attivista ambientale italiano, in missione in Papua Nuova Guinea, ha denunciato l’espulsione del suo datore di lavoro tedesco a causa del suo ripetuto rifiuto di tornare in Europa in aereo, in nome della protezione del clima.
Gianluca Grimalda, ricercatore presso l’Istituto per l’Economia Mondiale (IfW), con sede a Kiel (nord della Germania), ha ricevuto a metà ottobre una lettera in cui gli si comunicava che “il loro rapporto di lavoro è terminato”. Nessun motivo è stato specificato in questo messaggio.
Pochi giorni fa, lo scienziato specializzato in psicologia sociale aveva ricevuto un avvertimento dal suo datore di lavoro che gli chiedeva di “tornare a casa”, pena il licenziamento dal lavoro, cosa che lui aveva rifiutato. “Con un solo volo aereo emetterei tanta anidride carbonica quanta ne emette una persona media in un anno. “Per me è assolutamente inimmaginabile”, spiega al telefono dall’isola di Bougainville.
Gianluca Grimalda, 51 anni, cittadino italiano, ha appena trascorso sei mesi a studiare gli impatti sociali del cambiamento climatico in Papua Nuova Guinea, una nazione insulare nell’Oceano Pacifico.
All’uscita ha preso il treno, l’autobus e la barca per 16.000 chilometri
Attivista ambientalista e membro del gruppo Scientist Rebellion, aveva già deciso di prendere solo “treno, autobus e barca” per il suo viaggio oltreoceano a febbraio per due terzi del percorso, 16.000 km su un totale di 22.000 km. dalla Germania. Per il suo ritorno, il ricercatore ha voluto fare lo stesso, con il suo arrivo a Kiel, previo accordo con il suo datore di lavoro, previsto per il 10 settembre.
Ma il suo lavoro è stato ritardato. In particolare, il ricercatore racconta di essere stato vittima di una presa di ostaggi istigata da ex combattenti per l’indipendenza, mentre un’eruzione vulcanica ha portato all’annullamento del viaggio. L’IfW Kiel gli ha poi chiesto, secondo una lettera, di ritornare entro il 2 ottobre, termine ormai scaduto.
Soffrirà di ansia climatica
Lo scienziato dichiara di soffrire di “ansia climatica”, come confermato da un medico locale. “Se volo, potrei avere un attacco di panico”, dice. Gianluca Grimalda aggiunge: “Ciò che sta accadendo ora con il clima è spaventoso, e sta accadendo molto rapidamente”.
Dichiara che, non appena tornerà in Germania, intende ricorrere in tribunale contro tale licenziamento, adducendo queste ragioni legate alla salute mentale. Dopo essere stato contattato, l’istituto, dal canto suo, ha annunciato che non avrebbe “commentato pubblicamente questioni interne relative al personale” per “proteggere la privacy dei dipendenti”.
(AFP)
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