mercoledì, Novembre 27, 2024
ScienzaAutocompressione, un'innovazione a Nancy per evitare il dolore durante la mammografia

Autocompressione, un’innovazione a Nancy per evitare il dolore durante la mammografia

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È gratuito, salva vite umane, ma fa paura. L’esame mammografico, che permette di individuare in fase iniziale un eventuale tumore al seno, è spesso un momento fastidioso e stressante, perché a volte può risultare doloroso per alcune pazienti. In pratica il seno viene compresso e compresso tra due lastre mammografiche, e solo una pressione sufficiente permette di ottenere radiografie di buona qualità per analisi efficaci. Non molto bello.

E a Nancy, l’Istituto del cancro della Lorena ha trovato una soluzione: “L’idea è venuta a un manipolatore, che un giorno si è chiesto se sarebbe stato possibile per il paziente decidere da solo l’intensità della pressione”, afferma il dottor Philippe Henrot, primario il reparto oncologico. Dipartimento di imaging medico. La proposta aveva già ricevuto riscontri positivi qualche anno fa negli Stati Uniti, quindi ICL sviluppa questa tecnologia dal 2009.

I primi risultati superano le aspettative

Nessun cambiamento per quanto riguarda le apparecchiature mammografiche. La differenza principale sta nell’approccio dei manipolatori, che si limiteranno a guidare la posizione del paziente, permettendole di controllare l’intensità della pressione. I primi risultati di questo nuovo approccio testato nel 2010 in 5 centri francesi (compreso ICL) hanno superato le aspettative: la qualità dei raggi X non è cambiata in alcun modo, anzi, perché le donne spesso si stressano più dell’assistenza sanitaria. Il professionista lo avrebbe fatto.

È stato quindi avviato un nuovo studio, questa volta attraverso l’istituzione principale. Da giugno fino alla fine dell’anno, ha riunito 25 studi di radiologia e più di 3.300 pazienti volontari per ottenere risultati su scala più ampia, consentendo di estendere la tecnologia in tutto l’esagono qualora emergessero nuovi risultati conclusivi.

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