Il governo ha modificato la proposta di imposta sugli utili straordinari per le banche, cosa che il mese scorso ha provocato una forte reazione sui mercati.
Il governo italiano ha modificato il suo controverso piano di imporre una tassa sui profitti imprevisti delle banche, dopo essere stato oggetto di critiche diffuse, soprattutto da parte della Banca Centrale Europea, hanno riferito sabato le agenzie di stampa italiane.
Secondo un emendamento proposto, le banche potranno scegliere tra pagare l’imposta o aumentare le proprie riserve non distribuibili – riserve che non possono essere pagate come dividendi – per un importo equivalente a due volte e mezzo l’imposta. Il testo modificato dovrà essere approvato dal Parlamento e potrebbe ancora essere modificato.
Avvertimento dalla Banca Centrale Europea
Il governo di estrema destra del Primo Ministro Giorgia Meloni ha annunciato il mese scorso che avrebbe imposto una tassa una tantum del 40% sui “profitti in eccesso” delle banche risultanti da una serie di aumenti dei tassi di interesse effettuati dalla Banca Centrale Europea nell’ultimo anno.
La mossa shock ha spaventato gli investitori e ha fatto crollare le azioni delle banche italiane prima che il governo allentasse il piano, affermando che la nuova tassa sarebbe stata fissata allo 0,1% degli attivi bancari. In un parere legale emesso il 13 settembre, la BCE ha avvertito che la tassa potrebbe ridurre le riserve di capitale dei finanziatori e renderli più vulnerabili a futuri shock economici.
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