L’emozione è alle stelle tra gli elefanti Z’fleant di Chambéry, uno dei più grandi club di parapendio di Francia, e nel microcosmo del volo libero. Durante un soggiorno sulle Dolomiti di parapendisti savoiardi, uno dei piloti camerariani, 30 anni, ha perso la vita nel primo pomeriggio di venerdì a Pordoi, nel massiccio del Sella, al confine tra le regioni del Trentino-Alto Adige e del Veneto. Un sito rinomato per le sue condizioni aerologiche favorevoli in autunno e più delicate in piena estate.
L’incidente è avvenuto durante il decollo dal Sass Pordoi in Val di Fassa. L’allarme è stato dato poco dopo le 13 da un altro pilota di parapendio, che ha visto l’uomo cadere, appeso alla sua vela, lungo la parete del Sass Pordoi, a quota circa 2.900 metri. Nell’ambito di un volo escursionistico (dove la salita si effettua a piedi), Clément Ferrec è decollato in seconda posizione e i suoi compagni hanno subito notato che il decollo stava andando male, prima di perderlo di vista tra le nuvole e la nebbia.
Mentre una squadra di soccorritori del Soccorso alpino e speleologico dell’Alta Val di Fassa si stava dirigendo sul campo, l’elicottero del Centro Emergenza Trentino ha dovuto affrontare condizioni difficili, con scarsa visibilità in quota. Inizialmente non era possibile vedere la vela appesa al muro a causa della nuvolosità. Un’ulteriore panoramica dell’area ha permesso di individuare al di sotto una persona inerte. Un soccorritore è stato fatto sbarcare, ma non ha potuto fare nulla per la vittima.
Un secondo elicottero ha recuperato altri cinque soccorritori a Canazei, per escludere la presenza di un possibile altro parapendio, nel caso si fossero verificati due incidenti. I soccorritori sono stati trasportati in aereo fino al limite della nebbia al Passo Pordoi, poi sono saliti più in alto con gli impianti di risalita. Scendendo una quindicina di metri lungo il muro, fino alla vela sospesa, non trovarono nessuno. “L’ala di Clément era fuori controllo, è caduto in caduta libera. La sua ala di emergenza dava l’illusione di un secondo incidente», spiega commosso Daniel Gondouin, presidente degli Elefanti Volanti.
Dopo che il medico ha accertato il decesso, e grazie al miglioramento delle condizioni atmosferiche, la salma è stata recuperata in elicottero e trasferita a Canazei. Sarà rimpatriato questa settimana in Bretagna, da dove proveniva Clément Ferrec. Dopo la cremazione, venerdì 22 settembre, sabato 30 settembre in Savoia sarà reso omaggio al giovane ingegnere, alla presenza dei suoi genitori, insieme ai suoi amici degli Elefanti Volanti. Tutti conservano l’immagine di un parapendio “calmo, premuroso, attento”. “Clément ha volato molto e ha intrapreso gare di “camminare e volare”, dove bisogna prendere delle decisioni. Non era affatto una testa calda», sottolinea Daniel Gondouin.
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