sabato, Novembre 23, 2024
TecnologiaQuesto smartphone Huawei non dovrebbe essere in giro e sollevare molte domande

Questo smartphone Huawei non dovrebbe essere in giro e sollevare molte domande

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Huawei ha recentemente rilasciato un nuovo smartphone, il Mate 60 Pro, che sembra integrare tecnologie a cui l’azienda non dovrebbe avere accesso. A Washington si pone la questione se il produttore abbia eluso le sanzioni sull’esportazione di tecnologie o, peggio, se la Cina sia riuscita a creare i propri processori senza l’aiuto delle tecnologie americane.

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A rigor di logica, il nuovo smartphone Huawei Mate 60 Pro non dovrebbe essere in giro. Tuttavia… il produttore cinese è soggetto alle sanzioni statunitensi, ovvero nessuna azienda al mondo ha il diritto di vendergli componenti se basati su tecnologie americane, che avrebbero dovuto impedire la creazione di questo smartphone.

Huawei è stata riluttante a condividere i dettagli tecnici del suo dispositivo. Tuttavia, il sito canadese TechInsights ha smontato lo smartphone per identificarne i componenti. Sembra che la maggior parte dei componenti sia stata progettata e prodotta in Cina, ma il Mate 60 Pro soffre ancora di alcuni difetti.

Tecnologia americana e chip sudcoreani

Tra le sorprese c’è il chip Kirin 9000 inciso con tecnologia a 7 nm che supporta le reti 5G, due tecnologie a cui Huawei non dovrebbe avere accesso, il che solleva molte domande all’interno del governo americano. Il chip è prodotto da SMIC (Azienda internazionale di produzione di semiconduttori), anch’essi soggetti alle sanzioni statunitensi, e pertanto non dovrebbero avere accesso alle macchine per la litografia a raggi ultravioletti estremi (EUV). Tieni presente che questa tecnologia è ancora indietro di cinque anni e Qualcomm, Apple e MediaTek stanno passando da 4 nm a 3 nm.

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Lo smartphone è inoltre dotato di RAM LPDDR5 e chip di archiviazione NAND Flash del produttore sudcoreano SK Hynix. L’azienda ha annunciato di rispettare rigorosamente le sanzioni statunitensi e ha indicato di aver avviato un’indagine interna per capire come Huawei utilizza i suoi componenti, ma alcuni indicano che è possibile acquistare le sue azioni nel 2020.

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